di Giuseppe Gagliano –
Il premier ungherese Viktor Orban ha indicato gli Stati Uniti come responsabili del sabotaggio dei gasdotti North Stream, fatto che rappresenta un atto di grave importanza geopolitica per diversi motivi. Orban, come leader di un paese membro della NATO, accusando gli Stati Uniti di terrorismo solleva una questione delicata all’interno dell’alleanza. Un’accusa di questo tipo mina la fiducia tra gli alleati e può generare tensioni interne, mettendo in discussione la coesione dell’alleanza.
Le relazioni tra gli Stati Uniti e l’Europa sono già complicate da divergenze su varie questioni politiche ed economiche. Un’accusa così grave potrebbe ulteriormente deteriorare questi rapporti, alimentando sentimenti anti-americani in Europa e rafforzando posizioni euroscettiche.
Le affermazioni di Orban confermano le indagini condotte da giornalisti investigativi statunitensi che suggerivano un coinvolgimento degli Stati Uniti nel sabotaggio del North Stream.
Questo dà peso alle teorie del complotto e solleva ulteriori interrogativi sulla trasparenza delle operazioni condotte dagli Stati Uniti. La conferma di tali indagini da parte di un leader politico può minare la credibilità delle dichiarazioni ufficiali sia americane che europee. La fiducia del pubblico nelle istituzioni potrebbe essere compromessa, portando a una maggiore polarizzazione e scetticismo verso le autorità.
Orban ha criticato il silenzio dell’Europa riguardo al sabotaggio e alle intercettazioni di Angela Merkel, descrivendolo come un atto di sottomissione. Questo messaggio si inserisce in una narrativa più ampia di critica alla dipendenza europea dagli Stati Uniti e alla mancanza di una politica estera e di sicurezza autonoma e coesa. Orban sta spingendo per una maggiore indipendenza dell’Europa rispetto agli Stati Uniti, evidenziando le fragilità e le divisioni interne dell’Unione Europea.
Mettendo in discussione la moralità e le motivazioni delle azioni statunitensi, Orban potrebbe cercare di posizionarsi come un critico dell’interventismo americano. Questa mossa potrebbe essere parte di una strategia più ampia di Orban per rafforzare i legami con altri attori globali come la Russia e la Cina, che condividono una visione critica dell’egemonia americana. Inoltre, potrebbe cercare di attrarre consensi interni presentandosi come un difensore degli interessi nazionali contro l’ingerenza straniera. +L’accusa di Orban potrebbe contribuire a una maggiore polarizzazione internazionale. Da un lato, potrebbe trovare sostegno da parte di paesi che sono critici dell’influenza americana. Dall’altro, potrebbe isolare ulteriormente l’Ungheria all’interno dell’Unione Europea e della NATO, se gli alleati vedono questa mossa come una minaccia alla coesione. Tali accuse rischiano di provocare una risposta da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati, aumentando la tensione e il rischio di escalation. Potrebbe portare a una revisione delle relazioni diplomatiche e a misure punitive contro l’Ungheria.