Ue. La Hulpe: Draghi, ‘L’Europa cambi radicalmente’

di Alessio Cuel

Nel cuore del Brabante Vallone, all’interno della conferenza organizzata a La Hulpe sul pilastro europeo dei diritti sociali, l’ex premier italiano Mario Draghi ha anticipato alcune delle linee guida del report sulla competitività che sta preparando, e del quale è stato incaricato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

“Abbiamo bisogno di un’Unione Europea adatta al mondo di oggi e di domani. E quindi quello che propongo nella relazione che la presidente della Commissione mi ha chiesto di preparare è un cambiamento radicale, perché è ciò di cui abbiamo bisogno. In definitiva, dovremo realizzare la trasformazione dell’intera economia europea. Dobbiamo poter contare su sistemi energetici decarbonizzati e indipendenti, un sistema di difesa integrato e adeguato basato sull’UE manifattura nazionale nei settori più innovativi e in rapida crescita e una posizione di leadership nel deep-tech e nel digitale. Ma poiché i nostri concorrenti si muovono velocemente, dobbiamo anche valutare le priorità. Sono necessarie azioni immediate nei settori con la maggiore esposizione alle sfide verdi, digitali e di sicurezza. Nella mia relazione ci concentriamo su dieci di questi macrosettori dell’economia europea”, ha dichiarato l’ex presidente della BCE nel suo lungo discorso alla conferenza di alto livello organizzata dalla presidenza belga del Consiglio dell’Unione Europea.

È un invito, quello di Draghi, rivolto chiaramente alla prossima Commissione. Il cambiamento radicale che si impone, e che l’ex presidente del Consiglio italiano auspica, riguarda la necessità di creare un sistema economico europeo maggiormente integrato e competitivo, recuperando lo spirito rivoluzionario dei padri fondatori che, oltre settant’anni fa, proposero la creazione della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio.

A poche settimane dall’appuntamento con le elezioni europee, tra il 6 e il 9 giugno i cittadini dei ventisette stati membri sceglieranno infatti i loro rappresentanti nel Parlamento di Strasburgo, viene da chiedersi se non sia proprio quella di Draghi la candidatura giusta per rilanciare il progetto europeo e per dare maggiore impulso ai lavori della Commissione. Sarebbe un’ipotesi, quella dell’ex presidente del Consiglio italiano quale nuovo numero uno di Palazzo Berlaymont, che potrebbe incontrare senza grossi problemi il favore di popolari, socialisti e liberali, sulla scia della grande coalizione che ha supportato lo stesso Draghi durante il suo governo in Italia e nel solco della stessa “maggioranza Ursula”.

Per ora, è presto per lanciare ipotesi su chi possa essere il futuro presidente della Commissione. Tuttavia perfino Viktor Orban, non esattamente il più acceso dei filoeuropeisti, fa sapere che non disdegnerebbe l’ipotesi Draghi. “Non so se sarà presidente ma è bravo, mi piace”, ha dichiarato il primo ministro ungherese, che peraltro a partire da luglio assumerà la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea.