UE. Merkel fa sua la “flessibilità”. Quadrato attorno all’elezione di Junker

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juncker jean claudeCambio di strategia da parte di Angela Merkel: intervenendo al Bundestag, la Cancelliera ha dichiarato che “Il patto di stabilità e crescita è un presupposto straordinario” per intervenire sui problemi dell’Ue e “stabilisce un chiaro indirizzo e limiti da una parte, e un’ampia serie di strumenti di flessibilità dall’altra. Dobbiamo usarli entrambi, esattamente come abbiamo fatto in passato”.
La parola nuova nel Woerterbuch di Merkel è quindi il termine “flessibilità”, in quanto, come lei stessa ha ammesso, “la lotta alla disoccupazione è il problema più urgente in Europa”; la Cancelliera porterà quindi la sua nuova posizione al vertice dell’Unione europea che si apre oggi in Belgio.
D’altronde andare d’accordo con i partner europei, magari con l’italiano Matteo Renzi, il cui partito è stato il più votato, è elemento indispensabile anche per blindare la candidatura del lussemburghese Jean-Claude Juncker alla presidenza della Commissione, candidatura alla quale anche la stessa Merkel è convenuta.
In passato la chiave della flessibilità ha significato il rientro del deficit per diversi paesi in tempi più allungati e, come ha spiegato Manuel Barroso, “una maggiore attenzione al deficit strutturale rispetto a quello nominale, prendendo in considerazione le specificità dei singoli stati”.
Per quanto riguarda l’elezione alla Commissione si indebolisce ulteriormente la linea del premier inglese David Cameron, dopo che anche Olanda e Svezia hanno dichiarato di essere pronte a sostenere Juncker: con i britannici è rimasto solo l’ungherese Viktor Orban a opporsi strenuamente all’elezione del numero uno del Ppe.

Nella foto: Jean-Claude Juncker