SUDAN. Finalmente libera Meriam Yehya Ibrahim

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ibrahim meriam yehyaArrestata, condannata a morte, poi liberata, poi fermata e poi nuovamente liberata: è questa la triste telenovela che sta interessando la 27enne sudanese Meriam Yehya Ibrahim, condannata in un primo momento a morte per apostasia e per adulterio per aver sposato uno statunitense di origini sudanesi di religione cristiana.
Il caso, che ha visto la donna partorire in carcere una bambina (è anche madre di un bambino) ha scosso l’opinione pubblica internazionale e solo due giorni fa la donna era stata rilasciata, salvo poi essere ri-arrestata con il marito Daniel Wani e i due figli all’aeroporto di Khartoum, mentre si apprestava a lasciare il Paese.
A comunicare il rilascio di Meriam è stata Angela Napoli, presidente dell’associazione “Italians for Darfur”, che sulla pagina di face book ha scritto che “I nostri referenti di Sudan change now ci hanno confermato che le autorità sudanesi hanno rilasciato Meriam Yeya Ibrahim Ishag”.
“Anche il dipartimento di Stato Usa ha assicurato – conclude la presidente di Italians for Darfur – che le autorità, dopo aver sentito Meriam per diverse ore per questioni legate ai loro documenti, l’hanno lasciata andare perché non era formalmente in arresto. Sulla vicenda sono intervenute anche altre rappresentanze diplomatiche, tra cui quella italiana che è intervenuta subito dopo il fermo per accertare cosa fosse avvenuto e per velocizzare il suo rilascio”.
Al momento la donna è rifugiata nell’ambasciata Usa a Khartoum, in attesa del rilascio da parte delle autorità consolari dei documenti necessari per giungere negli Stati Uniti.