Ue. Più finanziamenti per ricostruzione dopo grandi disastri naturali

di Maurizio Molinari * – 

Il regolamento che autorizza a finanziare le operazioni di ricostruzione a seguito di disastri naturali anche tramite il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) è stato approvato oggi dal Parlamento europeo in via definitiva.
Questi finanziamenti aggiuntivi si aggiungono agli aiuti già offerti attraverso il Fondo di solidarietà dell’Ue (FSUE). Il Parlamento ha chiesto e ottenuto di fissare un tetto massimo del 5% a quanto può essere prelevato dalla quota FESR di uno Stato membro per il periodo 2014-2020.
Il regolamento è stato già concordato con il Consiglio a maggio ed è stata approvato in plenari con 625 voti favorevoli 5 contrari e 28 astenuti.
Aiuti aggiuntivi per finanziamenti fino al 95% delle spese
Il nuovo regolamento modificherà la Politica di coesione 2014-2020 introducendo un asse prioritario per le operazioni di ricostruzione con un tasso di co-finanziamento che può arrivare fino al 95% di supporto da parte del FESR.
Questi aiuti saranno dati agli Stati membri e alle regioni colpite da disastri naturali grandi o locali, come l’Italia dopo i terremoti di agosto e ottobre, completando gli aiuti già disponibili grazie al Fondo di solidarietà.
La data di inizio dell’ammissibilità delle spese dei beneficiari avrà effetto retroattivo per poter consentire l’ammissibilità delle spese sostenute e pagate dalla data in cui è avvenuto il disastro ambientale. Questo regolamento si applicherà retroattivamente dal primo gennaio 2014.
La relatrice Iskra Mihaylova (ALDE, BG) ha dichiarato che “L’accordo che abbiamo raggiunto è l’espressione della nostra solidarietà. Siamo tutti vulnerabili. Un disastro naturale può succedere in tutte le regioni europee e noi dobbiamo dare un supporto adeguato a tutte le regioni colpite per aiutarle ad affrontare queste difficoltà. La Politica di coesione deve essere più flessibile e capace di adattarsi rapidamente a nuove difficoltà per assicurare una risposta rapida e appropriata a tutte le necessità.”
Il regolamento entrerà in vigore venti giorni dopo la sua pubblicazione sul Gazzettino ufficiale dell’Unione Europea.

* Servizio stampa del Parlamento europeo.