Un terzo degli austriaci vota la destra nazionalista e xenofoba di Hofer

di Guido Keller –

Hofer norbertVince la destra nazionalista e xenofoba in Austria: mentre si limano i dati definitivi, appare evidente la vittoria al primo turno delle presidenziali di Norbert Hofer del Fpoe (Freiheitliche Partei Österreichs), il quale ha superato il 36 per cento delle preferenze. Hofer, ingegnere 45enne, andrà quindi al ballottaggio il 22 maggio con il secondo arrivato, il verde Alexander van der Bellen (21 per cento), piazzatosi ben al di sopra del socialista Rudolf Hundstorfer e del popolare Andreas Khol (entrambi all’11 per cento).
La candidata indipendente Irmgard Griss è arrivata al terzo posto, guadagnando quasi il 12 per cento.
A di là di come andrà il ballottaggio e di come convergeranno i voti dei vari partiti sui de candidati, il dato è soprattutto politico in quanto indica il disagio di una consistente parte di austriaci nei confronti delle politiche migratorie dell’Unione Europea: il governo a guida del socialista Werner Faymann ha tentato negli ultimi tempi di prevenire il tracollo dei consensi adottando politiche più severe in tema di migranti, sia ponendo il tetto dell’accettazione di 35.500 domande di profughi in un anno (90mila quelle pervenute nel 2015, già 20mila quelle presentate da gennaio), sia irrigidendo le frontiere fino a minacciare, come ha fatto in occasione di una convention socialista il ministro della Difesa Hans Peter Doskozil, “la chiusura in caso estremo del valico del Brennero”.
Gli austriaci non si sono tuttavia fidati, ed il voto di oggi indica proprio sul tema delle migrazioni due posizioni contrapposte: da una parte l’estrema destra erede di Jorg Haider (morto nel 2008), per il blocco di flussi migratori, dall’altra i Verdi, tradizionalmente propensi ad una politica dell’accoglienza.
E Hofer in campagna elettorale ha minacciato, se eletto, di sfiduciare il governo nel caso non vengano adottate misure più restrittive sui migranti.
Scontate le congratulazioni dei leader delle estreme destre europee, da Le Pen a Salvini.