di Guido Keller –
Il presidente Usa Joe Biden ha affermato che “non abbandoneremo l’Ucraina” nella lotta contro “la brutalità della Russia”, ma al Congresso è stato scongiurato in extremis lo shutdown, a spese degli aiuti per Kiev.
Il bilancio è stato approvato a sole tre ore dalla scadenza, dopo complicati negoziati tra Repubblicani e Democratici, ma per salvare gli stipendi dei dipendenti pubblici Volodymyr Zelensky non riceverà i 6,2 miliardi di dollari promessi da Biden.
Non è la prima volta che lo speaker della Camera Kevin McCarthy accusa il presidente Usa di staccare assegni in bianco a Kiev, e alla Camera ha ribadito che “sugli aiuti all’Ucraina dobbiamo individuare una strategia, la Casa Bianca deve condividere le iniziative con noi”.,
Già venerdì Michael McCord, sottosegretario alla Difesa, aveva scritto ai democratici segnalando che “il Dipartimento ha esaurito quasi tutti i finanziamenti disponibili per l’assistenza alla sicurezza per l’Ucraina”, ma che tra gli occidentali si avverta stanchezza per il protrarsi del conflitto ucraino non è un mistero. Anche perché, al di là dei proclami e dell’informazione pilotata, l’offensiva di Zelenky non ha prodotto al momento i risultati sperati.
Quello del repubblicano Kevin McCarthy è stato comunque un accordo che ha visto l’approvazione al Senato, ma che rischia di costargli caro in quanto il suo partito sarebbe pronto a sfiduciarlo: specialmente i seguaci di Donald Trump avrebbero voluto la spaccatura totale, cioè lo shutdown.