USA. Marea nera, al via il processo contro Bp

Ansa, 25 feb 13 –

Le accuse sono pesanti e in ballo ci sono diversi miliardi di dollari: BP e altre compagnie ritenute responsabili dell’esplosione della piattaforma Deepwater Horizon che causò la morte di 11 persone e il rovesciamento di milioni di barili di greggio nel Golfo del Messico sono da oggi alla sbarra a New Orleans per il processo civile che vede al centro il peggior disastro ecologico nella storia degli Stati Uniti. ”Produzione e profitto a scapito della sicurezza, della protezione”, ha tuonato in aula all’avvio del procedimento uno degli avvocati dei querelanti, Jim Roy, ricordando l’esplosione. Da quel giorno, il 20 aprile 2010, sono passati quasi tre anni e la BP ha di recente raggiunto un accordo con le autorita’ americane sul piano penale, accettando di pagare una ammenda da quattro miliardi e mezzo di dollari. BP ha una lunga storia di accordi extragiudiziali ed ha finora investito 37 miliardi di dollari in bonifiche riparazioni rimborsi e multe; ma sul fronte della grande causa civile questa volta un tentativo di giungere un’intesa ed evitare il processo Š naufragato nei giorni scorsi, poich‚ il colosso petrolifero, secondo indiscrezioni di stampa, ha giudicato troppo elevate e non realistiche le richieste del Dipartimento di Giustizia. Assieme a BP sul banco degli imputati ci sono la Transocean Ltd, proprietaria dell’impianto di trivellazione, e la Halliburton, che ha fornito il cemento che avrebbe dovuto mettere in sicurezza il pozzo. Sul fronte opposto ci sono il Dipartimento della giustizia, alcuni stati che si affacciano la costa del Messico e diversi altri querelanti, soprattutto aziende locali. Il ministro della Giustizia americano Eric Holder intende dimostrare che all’origine del disastro c’e’ stata una ”grave negligenza” e che quindi Bp deve fare i conti con la sanzione massima, ovvero 21 miliardi di dollari. Cifra che pero’ potrebbe essere sensibilmente ridotta, anche di oltre 3,4 miliardi di dollari, poiche’ si parla di un accordo in base al quale nel conteggio dei danni da pagare non verrebbero indicati i barili di petrolio recuperati da Bp, che ritiene di aver impedito a 810.000 barili di greggio di raggiungere il mare in seguito all’esplosione sulla piattaforma. Il Dipartimento di Giustizia ha finora ritenuto che 4,9 milioni di barili di greggio siano fuoriusciti nel Golfo del Messico e che, quindi, calcolando una multa di 4.300 dollari al barile, si arrivava a 21 miliardi di dollari di multa. Ora, le cifre ballano attorno a 16-17 miliardi.