USA. Obama interviene al Congresso, ‘default come bomba nucleare’

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obamaIl presidente Barack Obama ha paragonato oggi il possibile default degli Stati Uniti ad una “bomba nucleare”. Lo spettro del 17 ottobre si avvicina, dopo giorni di “shutdowun”, ovvero di blocco del finanziamento della spesa pubblica conseguente alla decisione dei Repubblicani di non aumentare il tetto del debito pubblico per finanziare la “Obamacare”, cioè la riforma sanitaria voluta dallo stesso Obama.
“Se non si alzasse il tetto sul debito – ha avvertito il presidente – gli Usa non sarebbero in grado di rispettare i loro impegni finanziari e per la prima volta in 225 anni andremmo in default: sarebbe insano, catastrofico, il caos”.
Già ora circa 800mila dipendenti federali che garantiscono il funzionamento delle attività non essenziali come parchi e musei, sono stati mandati a casa, ma Obama, a quando sembra, sul possibile default è assai più allarmato dei Repubblicani, che invece minimizzano la questione.
“Gli Usa hanno sempre pagato i loro debiti e continueranno ad onorarli – ha spiegato il presidente – ma non conta solo quello che dico io: dipende anche da cosa fa il Congresso. Il default potrebbe riportarci in recessione e sarebbe ancora più profonda di quella provocata dalla crisi finanziaria del 2008”.
Obama si è detto quindi “pronto a discutere con i Repubblicani ma non pagherò riscatti: sono contro lo shutdown e condanno la minaccia di creare un caos economico”. (…) “Non é possibile ricattare con l’arma della recessione solo perché si sono perse le elezioni – ha aggiunto – non è così che funziona. Il Congresso si metta al lavoro per far ripartire lo stato federale. Basta con le scuse. Si voti alla Camera e si ponga fine allo shutdown subito”.