Vaticano. Erdogan in udienza dal papa, mentre in Siria bombarda i curdi

di Shorsh Surme –

La Santa Sede ha annunciato che 5 febbraio prossimo il presidente turco Recep Tayyp Erdogan sarà ricevuto in udienza dal Santo Padre nella biblioteca del Palazzo apostolico vaticano. Sicuramente il “sultano” è alla ricerca di legittimazione morale e politica per il suo massacro nei confronti della popolazione curda non solo in Turchia ma anche in Siria, violando palesemente il diritto internazionale che lo Stato Vaticano è chiamato a condannare.
Pochi giorni fa il cardinale Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria, durante un’intervista a Radio Vaticano affermava: che “Ascoltate il grido della povera gente, dei bambini, mettete questo davanti alle vostre coscienze” e che vi sono “Le armi e il freddo, una tenaglia che sta stritolando la vita di milioni di famiglie: cercate di fare tutto il possibile almeno per arrivare alla cessazione della violenza!”. Si spera che queste parole del cardinal Zenari possano spingere papa Francesco a chiedere al “sultano” di ritirarsi dal Kurdistan siriano.
Questo vile attacco di Erdogan alla città curda di Afrin, in una sola settimana ha provocato la morte di 110 persone e più di 200 feriti tra la popolazione civile.
La città di Afrin è importante anche dal punto di vista archeologico, tant’è che su una delle montagna della zona, il monte Saman, sono presenti tre siti storici che fanno parte del patrimonio dell’umanità e quindi sono sotto la tutela dell’Unesco. Alcune di questi costruzioni appartengono all’epoca romana e bizantina, come il tempio maronita nel villaggio di Barad e non solo; ora tutti i siti, compreso il tempio del periodo ittita (X – l’VIII secolo a.C) di Ain-Dara, si trovano ad Afrin sono minacciati dai bombardamenti del sultano ottomano Erdogan.