Venezuela. Possibili frodi per il referendum su Maduro: il Consiglio elettorale vuole vederci chiaro

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Maduro nicolasIl Consiglio Nazionale Elettorale (Cne) del Venezuela, organo considerato vicino al governo, ha raggelato l’entusiasmo del comitato delle opposizioni che ha raccolto 2 milioni di firme, cioè 10 volte il necessario, per avviare il processo di destituzione del presidente Nicolas Maduro. Socorro Hernandez, uno dei dirigenti del Consiglio elettorale, ha infatti comunicato che “Dal 18 maggio al 2 giugno, verificheremo le formule”, e che vi sarà la numerazione delle schede 16 al 20 maggio, prima di verificare l’autenticità delle firme.
Per Caracas vi sono infatti stati brogli e frodi nella raccolta delle firme, la cui mole aveva portato gli organizzatori a chiedere un’accelerazione delle procedure, a quanto pare disattesa. La palese ostruzione del Cne non cambia la grave situazione in cui versa il paese latinoamericano, dove il presidente Nicolas Maduro è ritenuto primo responsabile della gravissima crisi economica che sta attraversando il Venezuela, dato come ormai in defaul.
A contribuire in modo pesante al disastro socio-economico è stata, tra le varie cose, l’incapacità della classe dirigente di diversificare l’economia rifacendosi solo alla vendita del petrolio, il cui crollo del prezzo ha portato il Venezuela in un baratro da cui non riesce a risalire. La corrente elettrica è razionata ormai da settimane anche a causa della siccità che sta prosciugando gli invasi delle centrali idroelettriche, i dipendenti pubblici sono tenuti a lavorare due giorni alla settimana mentre le scuole sono aperte solo quattro giorni alla settimana.
Spetta tuttavia a Maduro l’indizione del referendum, ed il presidente ha affermato lo scorso 4 maggio in tv che “Se nella seconda fase dicono che le firme sono state raccolte, andremo al referendum, punto”. Il riferimento è alla seconda fase del processo di revoca del mandato, ossia la raccolta di quattro milioni di firme, pari al 20% dell’elettorato, chieste dal Consiglio nazionale elettorale per convocare la consultazione.