Yemen. Al via a Ginevra i colloqui fra gli houthi e il governo di Mansour Hadi. Sospese le ostilità

di Enrico Oliari

Yemen houti distruzione grandeCon l’avvio dei colloqui di Ginevra su mediazione dell’inviato dell’Onu Ismail Ould Cheikh Ahmed, è scattata la tregua nello Yemen, dove da oltre un anno si combattono le milizie dei ribelli houthi e i regolari del presidente deposto Abd Rabbo Mansour Hadi.
Il golpe degli houthi, dietro al quale vi sarebbe l’Iran (che però nega), è arrivato dopo che per mesi avevano chiesto invano alcuni riconoscimenti come l’inserimento di 20mila appartenenti alla minoranza sciita nelle forze armate governative, l’assegnazione di 10 ministeri e l’inclusione nella regione di Azal, di Hajja e dei governatorati di al-Jaw. Gli houti sostengono l’ex presidente Ali Abdallah Saleh.
A sostenere le operazioni delle forze fedeli a Mansour Hadi, dal 26 marzo vi sono i raid della coalizione della Lega Araba, guidata dall’Arabia Saudita e che vede coinvolti Egitto, Sudan, Giordania, Marocco, Bahrain, Qatar e Emirati Arabi Uniti. Ai militari di terra si sono aggiunti mercenari di ogni dove, ed in ottobre si è appreso dell’arrivo di 800 colombiani esperti di guerriglia, in appoggio alle forze di Abd Rabbo Mansour Hadi.
Ad oggi i regolari hanno consolidato la roccaforte di Aden e stanno combattendo per prendere il controllo della confinante provincia di Taez, e le ultime informazioni li danno a circa 12 chilometri dalla città di Rahida.
La situazione comunque sembra tutt’altro che sbloccata, anche perché gli houthi, hanno in mano ampie parti del territorio, specie a nord, controllano la capitale Sanaa e impianti di estrazione e raffinazione del greggio, nonostante i continui bombardamenti della coalizione che hanno causato vittime soprattutto fra i civili.
Il portavoce dell’Onu a Ginevra, Ahmad Fawzi, ha confermato che “i colloqui sullo Yemen sono cominciati stamane in Svizzera. Le consultazioni mediate dall’Onu mirano a stabilire un cessate il fuoco permanente”; per il capodelegazione del governo di Mansour Hadi per le trattative di Ginevra, il ministro degli Esteri yemenita Abdel-Malek al-Mekhlafi, il cessate-il-fuoco ha avuto inizio, ed anche il portavoce dei miliziani sciiti houthi, Mohammed Abdul-Salam, ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella capitale che gli houthi hanno fermato le ostilità.
Fino all’ultimo vi sono stati pesanti scontri nella regione di Taez, nel sud del paese, dove sono rimasti uccisi un comandante saudita e un ufficiale degli Emirati Arabi Uniti.
Sul fronte umanitario, per cui già stanno operando gli Emirati Arabi Uniti, c’è da registrare la decisione della Commissione Ue di stanziare ulteriori 15 milioni di euro di aiuti, in aggiunta ai 37 già versati. A causa del conflitto, nel paese mediorientale manca di tutto, dal cibo ai medicinali ai servizi igienici. Sono 6mila i morti in 9 mesi di guerra civile.