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In occasione della trasmissione televisiva di ieri “Collegamento diretto con Putin”, in cui il presidente russo è stato sottoposto ad una moltitudine di domande a ruota libera, uno dei punti toccati è quello delle celebrazioni programmate congiuntamente con la Cina per il 70mo anniversario della vittoria nella Seconda guerra mondiale; come ha spiegato il capo del Cremlino, lo scopo è quello “di formare le giovani generazioni a contrastare il fascismo e il militarismo”.
Rispondendo poi all’agenzia di stampa Xinhua, Putin ha ribadito che “l’Unione Sovietica e la Cina hanno subito grandi perdite durante le guerre per opporsi al fascismo e al militarismo giapponese, e che i popoli dei due paesi avevano combattuto fianco a fianco per arrivare alla vittoria comune”, per cui è naturale che le due nazioni festeggino insieme la ricorrenza.
A distanza di poche ore il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, si è visto a Pechino con il suo omologo cinese Chang Wanquan, ed in occasione della conferenza stampa di fine incontro Shoigu ha affermato che “Legami più ampi con la Cina sono la nostra priorità assoluta. Nell’attuale clima instabile, infatti, forti relazioni di buon vicinato tra i paesi possono promuovere la pace e la stabilità nel continente eurasiatico”. Il ministro russo ha quindi evidenziato il simile approccio dei due paesi alla sicurezza internazionale, concetto ripreso da Chang, il quale ha affermato che i leader russi e cinesi “hanno stabilito una solida base” per lo sviluppo delle relazioni bilaterali nei settori della cooperazione militare e dello sviluppo delle tecnologie militari.
Ne,la foto: i ministri della Difesa della Cina, Chang Wanquan, e della Russia, Sergei Shoigu.
