8 marzo: la donna palestinese, una battaglia infinita

di Ghazy Eddaly –

L’8 marzo, data in cui tutto il mondo festeggia (spesso impropriamente, se si pensa alle tragedie ed allo sfruttamento sul lavoro) la donna, il pensiero non può che andare alle molte donne vittime di soprusi e di prepotenze.  Tuttavia non si può dimenticare chi, fra le donne, subisce le prevaricazioni dalle istituzioni, come nel caso di Hana Shalabi, donna palestinese che da due anni si trova nelle prigioni israeliane e che dal 16 febbraio é in sciopero della fame per protestare contro le dure condizioni del carcere.
Hana era stata arrestata senza alcuna accusa formale nei Territori palestinesi ed è ancora oggi in attesa di processo o della scarcerazione definitiva.
Il motivo che la ha condotta nelle prigioni israeliane è la sua richiesta di dignità e di libertà per il suo popolo, quello palestinese, che da anni subisce le angherie degli occupanti e che sogna di essere libero ed indipendente.
Hana Shalabi non rappresenta soltanto sé stessa ma anche la donna palestinese ovvero la comunità femminile sfruttata e maltrattata in tutto il mondo: coloro che lottano per i diritti umani e la libertà della donna non possono e non devono dimenticarsi di Hana,  bensì dovrebbero lanciare con coraggio ed al di là di ogni ostacolo la loro solidarietà verso lei e verso i molti altri casi disperati come il suo.