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E’ di 15 bambini e 10 adulti uccisi il bilancio di un’esplosione avvenuta nel villaggio di Agho Jan, nella provincia orientale di Ghazni, in Afghanistan. Due le versioni, non ancora confermate: la prima vede un ordigno nascosto in un risciò sistemato nei pressi di una scuola coranica, mentre la seconda, diffusa dal portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid, è quella di materiale esplosivo rinvenuto dai bambini i quali lo avrebbero maneggiato incautamente.
Il fatto è successo mentre nel martoriato paese sono in corso le trattative fra il governo centrale di Kabul e i talebani, che controllano ormai il 70% del territorio (era il 30% quando gli Usa invasero il paese nel 2001): i negoziati sono in salita, per quanto la rappresentante speciale del segretariato generale in Afghanistan, Deborah Lyon, abbia parlato di passi “piccoli ma concreti”.
Nonostante sia in corso il ritiro dei soldati Usa, nel paese gli episodi di violenza continuano, anche perché i talebani rappresentano un insieme disomogeneo e composto da numerose frazioni, come pure colpisce l’Isis, che sta cercando di radicarsi nel paese per poi espandersi in quelli limitrofi dell’Asia centrale.
