Aleppo: Gentiloni, ‘appoggiare de Mistura nel piano di esfiltrazione dei qaedisti’

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al-nusra battaglioneL’idea di Staffan de Mistura di allontanare, sotto protezione Onu, i qaedisti di Jabat Fath al Sham (ex Jabat al-Nusra) fuori dalla sacca di Aleppo Est in cambio della sospensione delle ostilità e quindi dei bombardamenti di Siria e Russia non è stata solo una boutade, ma risponde ad una proposta concreta dell’inviato speciale delle Nazioni unite per la crisi siriana.
de Mistura ha denunciato che . “Se i bombardamenti continueranno come ora, se la situazione non cambierà e i bombardamenti continueranno al ritmo attuale, Aleppo Est sarà totalmente distrutta entro due mesi o due mesi e mezzo, e migliaia di persone saranno morte mentre festeggeremo il Natale”, per cui, rivolgendosi ai qaedisti, ha affermato che “Se accetterete di lasciare la città vi accompagnerò”.
Le stime indicano che ad Aleppo Est sono un migliaio i qaedisti che hanno le loro posizioni fra le case dei 250mila abitanti, ai quali si aggiungono circa 8mila fra ribelli e gruppi salafiti, come Yaish al-Islam e Ansar al-Sham: come giustamente ha osservato de Mistura, ciò offre a Russia e Siria il pretesto per colpire pesantemente la parte orientale della città.
Sulla proposta di de Mistura è intervenuto oggi il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, il quale ha affermato in una nota De mistura grandeche “La proposta dell’Inviato Speciale ONU Staffan de Mistura per porre fine alla distruzione di Aleppo Est e alle sofferenze della sua popolazione è condivisa dall’Italia e merita il sostegno di tutte le parti in causa. Non si tratta di un tentativo facile ma la drammatica situazione di Aleppo impone a tutti di dargli sostegno”. “L’esfiltrazione dal settore orientale di Aleppo delle centinaia di combattenti di al-Nusra che vi sono insediati in cambio della fine delle operazioni militari, dell’apertura agli accessi umanitari e del mantenimento dell’attuale amministrazione civile della città rappresenta in questo forse l’unica via per garantire la protezione degli oltre 250.000 cittadini rimasti ad Aleppo e l’attuazione del diritto umanitario internazionale, affrontando al contempo il nodo del terrorismo”.
“In questo contesto il ruolo dell’Onu per garantire l’attuazione delle intese è cruciale, incluso, ove possibile, mediante una presenza diretta ad Aleppo est. E’ nostro preciso obbligo, innanzitutto morale – ha concluso il Ministro – sostenerlo senza riserve, con la collaborazione di tutte le parti”.