di Ehsan Soltani –
Anche in Iran ci si dà al fotoritocco: esattamente com’è successo di recente in Corea del Nord, dove dalle foto del leader Kim Jong-un è sparito lo zio Jang Song-Thaek, caduto in disgrazia e giustiziato, o come avveniva in passato nei regimi totalitari, nella Repubblica degli Ayatollah ci si è rivolti all’esperto di computer per risolvere un imbarazzante problema di politica interna.
E’ successo che nella sua recente visita a Teheran, il capo della diplomazia dell’Unione europea, Catherine Ashton, si è incontrata presso l’ambasciata austriaca con sei attiviste per i diritti delle donne, tra l’altro proprio nel giorno della festa della Donna.
Nel drappello di attiviste anche Gohar Eshghi, madre di un blogger iraniano morto in carcere senza poter incontrare ne’ la famiglia, ne’ un avvocato; la donna è impegnata nella battaglia per un processo equo nei confronti delle persone coinvolte nella morte del figlio.
Su diversi media, come nel caso del quotidiano Vatane Emrooz, la foto dell’incontro riporta la presenza di Eshghi, mentre nel giornale Javan, organo ufficiale dei Guardiani della Rivoluzione, la scomoda donna è magicamente sparita.
