di Paola Longobardi * –
A seguito dell’attacco che l’Azerbaigian ha lanciato contro diverse località del Nagorno-Karabakh, Medici Senza Frontiere (MSF) ha inviato un’équipe a Goris, in Armenia meridionale, nella provincia di Syunik per fornire supporto alle persone in fuga.
Dopo aver subito per diversi mesi le conseguenze dell’assedio e nonostante ventiquattro ore dopo l’attacco sia stato annunciato il cessate il fuoco, la popolazione è in cerca di sicurezza sia all’interno che all’esterno della regione e le autorità armene riferiscono che ad oggi oltre 28.000 persone hanno già attraversato il corridoio di Lachin.
Le équipe di MSF sono in azione per fornire alle persone sfollate supporto alla salute mentale, rimanendo pronte ad adattarsi all’evoluzione dei bisogni della popolazione.
“Gli abitanti di questa regione hanno sopportato nove mesi di isolamento, senza accesso a forniture mediche essenziali, cibo e all’assistenza umanitaria” dichiara Franking Frias, capomissione di MSF in Armenia. “Si sono trovati intrappolati tra bombardamenti e spari, costretti a scegliere tra il rischiare la vita rimanendo a casa o lasciarsi tutto alle spalle in cerca di sicurezza”.
Dal 12 dicembre 2022, il corridoio di Lachin, un’essenziale via di salvezza per la regione, è stato soggetto a un blocco che ha causato una grave carenza di beni di prima necessità, tra cui cibo, medicinali, carburante e altri beni primari, per circa 120.000 abitanti del Nagorno Karabakh.
“È fondamentale garantire un passaggio sicuro a tutte le persone che desiderano uscire dalla regione del Nagorno Karabakh in modo da evitare ulteriori vittime con l’inasprimento del conflitto nella regione ed ulteriori rischi per la loro salute e sicurezza” conclude Frias di MSF.
MSF in Azerbaigian, Armenia e Nagorno Karabakh.
MSF ha avviato le sue attività in Azerbaigian nel 1989. Negli anni ’90, le équipe hanno provveduto a risanare le strutture sanitarie pubbliche del paese. MSF ha anche avviato un programma di vaccinazione e lavorato sulla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili nelle cliniche delle regioni di Imishli, Saatli e Fizuli, nel sud-ovest del paese, fino al gennaio 2001. All’inizio degli anni 2000 MSF ha fornito supporto sanitario di base gratuito nelle cliniche di Sumgayit, sulle coste del Mar Caspio, prima che i programmi sanitari regionali fossero affidati ad altre organizzazioni.
In Armenia MSF lavora dal 1988, rispondendo alle esigenze mediche in seguito al terremoto di Spitak, trattando le persone affette da tubercolosi resistente ai farmaci con nuovi ed efficaci medicinali. Dall’inizio del 2023, le équipe di MSF si concentrano sulla cura dell’epatite C per le persone che vivono in condizioni di vulnerabilità, compresi i detenuti. Il progetto offre accesso a screening, diagnosi e trattamenti in una struttura sanitaria a Yerevan.
Nella regione del Nagorno-Karabakh, prima del 19 settembre 2023 MSF ha supportato la realizzazione di progetti di salute mentale nelle strutture sanitarie pubbliche.
* Ufficio stampa di Medici Senza Frontiere.