Birmania. Nuovo avvertimento ai monaci buddisti che perseguitavano i rohingya

Notizie Geopolitiche –

A scagliarsi con veemenza e a sollecitare la popolazione contro la minoranza musulmana Rohingya in Birmania furono i monaci buddisti del gruppo Ma Ba Tha, i quali arrivarono addirittura a partecipare allo sterminio di intere famiglie. Nel 2013 incendiarono la moschea della cittadina di Oakkan, a circa 100 km a nord di Yangon, e nel febbraio 2015 i monaci buddisti ottennero dalle autorità di Naypyidaw che non venissero rinnovati i documenti di identità dei rohingya in scadenza a marzo, impedendo così loro di votare.
Oggi il gruppo di monaci buddisti nazionalisti è stato nuovamente redarguito dal governo birmano, che gli ha intimato di rimuovere affissioni e cartelli di propaganda entro 45 giorni, altrimenti sarà punito secondo la legge.
In realtà già il 27 maggio dello scorso anno il gruppo di monaci era stato ammonito ed addirittura bandito per le espressioni d’odio e le violenze adottate contro i musulmani rohingya, in particolare nello Stato di Rakhine, dove in centinaia di migliaia vennero costretti a fuggire dagli scontri venutisi a creare fra le autorità birmane e la difesa armata dei locali.
Fino ad oggi i monaci buddisti hanno mostrato di non dare peso agli avvertimenti delle autorità governative, ma quesi appaiono comunque tiepidi e di circostanza, se si pensa ai villaggi incendiati con la popolazione intrappolata, sempre ad opera dei monaci del Ma Ba Tha e dai loro seguaci.