BIRMANIA. Rakhine: Msf denuncia minacce da Buddisti

Ansa, 6 nov 12 –

L’ostilita’ e le minacce da parte di elementi radicali della comunita’ buddista impediscono l’assistenza umanitaria alle decine di migliaia di sfollati, in gran parte musulmani, vittime delle recenti violenze settarie nello stato birmano di Rakhine. Lo denuncia l’organizzazione ”Medici senza frontiere” (Msf), presente nell’area da quasi due decenni, ma costretta nelle ultime settimane a limitare il suo contributo. Il fatto che i nostri operatori ”siano minacciati e costretti a non consegnare aiuti medici a chi ne ha bisogno e’ scioccante, e priva decine di migliaia di persone delle cure mediche di cui hanno urgente necessita”’, ha dichiarato Jon Belliveau, manager delle operazioni di Msf, aggiungendo di non aver mai incontrato ”un tale livello di intolleranza” in precedenza. Oltre agli sfollati – che si calcola siano oltre 100 mila da giugno a oggi, in particolare concentrati nell’area del capoluogo Sittwe – Msf segnala la presenza di migliaia di pazienti che non hanno perso la propria casa, ma sono improvvisamente tagliati fuori dai servizi medici che l’organizzazione umanitaria forniva da tempo. Le due ondate di violenze nel Rakhine, a giugno e a fine ottobre, hanno causato almeno 160 morti, un bilancio ufficiale che molti osservatori esterni giudicano pero’ ampiamente impreciso per difetto. Nell’area coabitano buddisti di etnia Rakhine e oltre 800 mila musulmani di etnia Rohingya, una minoranza privata della cittadinanza e vittima di una diffusa ostilita’ tra i birmani. La crescente pressione demografica musulmana alimenta una ”sindrome d’assedio” tra i buddisti; le violenze delle ultime settimane hanno colpito anche i musulmani di etnia Kaman, ufficialmente riconosciuti come parte del tessuto sociale birmano, al contrario dei Rohingya.