Brahimi ed al-Assad si incontrano a Damasco

di Giacomo Dolzani –

Il presidente siriano, Bashar al-Assad, ha incontrato oggi l’inviato di Onu e Lega Araba Lakhdar Brahimi, incaricato dalle due organizzazioni di trovare una soluzione per mettere fine al conflitto che sta insanguinando il paese e che, finora, ha causato oltre 40mila vittime.
Nonostante gli argomenti trattati durante il vertice non siano stati resi pubblici nei dettagli, in seguito al meeting al-Assad ha dichiarato che: “Il governo siriano disposto a far sì che qualsiasi sforzo nell’interesse del popolo si trasformi in successo, a condizione che siano tutelate la sovranità e l’indipendenza del Paese”; Brahimi, senza specificare altri particolari, ha affermato che sono stati discussi “i passi da fare in futuro”, per mettere fine alle violenze.
Dal canto loro i ribelli, tramite il loro leader, Ahmad Muaz al Khatib, hanno invece ribattuto sostenendo che loro non accetteranno nessun piano di pace che non presupponga la decaduta dal potere dell’attuale presidente, anche se dovesse rimanere in carica senza prerogative fino al termine del suo mandato, nel 2014. al-Assad è infatti accusato dall’opposizione di aver commesso crimini contro il proprio popolo, e di continuare a perpetrare atti di violenza nelle aree del paese in cui la popolazione è fedele agli insorti.
Intanto la tv di stato siriana attacca l’opposizione in seguito all’ennesimo massacro di civili, questa volta avvenuto ad Halfaya, nei pressi di Hama dove, a quanto riferiscono fonti vicine ai ribelli, l’aviazione di Damasco avrebbe bombardato una folla di migliaia di persone, causando un numero di vittime che varia tra le 90 e le 300 unità, a seconda delle versioni.
Secondo l’emittente governativa infatti non sarebbero stati aerei militari a sganciare bombe sulla folla ma, al contrario, sarebbero state le truppe regolari di terra ad intervenire, in seguito alla richiesta di aiuto giunta dalla popolazione, e ad uccidere parecchi terroristi.