Brasile. All’ex presidente Bolsonaro è stato confiscato il passaporto

di Alberto Galvi

All’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro è stato confiscato il passaporto dalla polizia con l’accusa di aver modificato in passato un progetto di decreto per ribaltare i risultati elettorali, di aver esercitato pressioni sui capi militari affinché si unissero a un tentativo di colpo di Stato e di aver complottato per incarcerare un giudice della Corte suprema.
Gli agenti si sono presentati a casa dell’ex presidente, situata sulla spiaggia nello Stato di Rio de Janeiro, per chiedergli il passaporto, ed il documento è stato portato nella capitale Brasilia.
Secondo la Corte suprema Bolsonaro nel novembre 2022 ha ricevuto un progetto di decreto preparato dai suoi collaboratori per ribaltare i risultati elettorali ed emettere mandati di arresto per Moraes, il collega giudice della Corte suprema Gilmar Mendes e il leader del Senato Rodrigo Pacheco.
Dopo aver modificato il decreto Bolsonaro ha convocato i comandanti militari e ha fatto pressioni su di loro affinché sostenessero un colpo di Stato.
Bolsonaro è già stato dichiarato politicamente non idoneo fino al 2030 per aver diffuso falsità elettorali, e deve affrontare diverse altre indagini penali che potrebbero portarlo in prigione. Ha negato ogni addebito e definisce le indagini come politicamente motivate.
La settimana scorsa la polizia federale ha perquisito le proprietà legate a suo figlio, Carlos Bolsonaro, sospettato che avesse utilizzato i dati raccolti illegalmente dall’agenzia di spionaggio Abin per attaccare i rivali di suo padre. Bolsonaro ha negato ogni illecito.