Brasile. Lula richiama l’ambasciatore in Israele

di Alberto Galvi

Il Brasile ha richiamato l’ambasciatore in Israele Federico Duque Estrada Meyer per via di una spaccatura diplomatica innescatasi con il paragone di Lula dell’operazione su Gaza all’Olocausto. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha descritto i commenti di Lula come vergognosi e gravi: durante la Seconda guerra mondiale i nazisti uccisero sistematicamente sei milioni di ebrei. Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha annunciato che “Lula non sarà il benvenuto in Israele” finché non avrà ritrattato le sue dichiarazioni.
Il ministero degli Affari esteri brasiliano ha espresso in una nota che convocherà l’ambasciatore israeliano in Brasile, Daniel Zonshine, per un incontro a Rio de Janeiro. Nel frattempo Lula ha dovuto affrontare reazioni negative in casa per le dichiarazioni rilasciate durante una conferenza stampa a margine del vertice dell’Unione africana ad Addis Abeba.
Il Brasile e molti altri paesi emergenti hanno lanciato continue critiche al governo israeliano per il crescente numero di vittime civili in Palestina, ormai 30mila, ma le esternazioni di Lula arrivano a ridosso dell’incontro dei ministri degli Esteri del Gruppo del G-20, che il Brasile ospiterà questa settimana a Rio de Janeiro.
Lula ha condannato gli attacchi guidati da Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele come un atto “terroristico” il giorno stesso in cui sono avvenuti, ma da allora è diventato apertamente critico nei confronti della campagna militare di ritorsione di Israele a Gaza.
Da diversi decenni ormai molti dei paesi emergenti considerano Israele uno Stato imperialista, mentre quando nacque riscosse sostegno e simpatie. Il cambiamento di opinione avvenne con la Guerra dei Sei giorni del giugno 1967, che si era conclusa con la totale vittoria di Israele, che in brevissimo tempo era divenuta la potenza militare dominante del Medio Oriente impossessandosi di territori di altri paesi.