Brennero: il ministro austriaco Doskozil, ‘pronti a chiuderlo completamente’

di Guido Keller –

brennero-profughi-doskozil grandeNon si fermano le proteste per l’iniziativa di Vienna di costruire una barriera al Brennero per reintrodurre i controlli, dopo che il ministro dell’Interno Johanna Mikl-Leitner, che nei giorni scorsi è stata a Roma per rassicurare la controparte italiana, si è detta convinta che la chiusura della rotta balcanica, conseguente agli accordi tra Bruxelles e la Turchia, comporterà un consistente flusso migratorio dall’Italia, che arriverà a 300mila persone.
L’Austria ha fissato per il 2016 un tetto di 37.500 richieste di asilo, ma già nei primi tre mesi dell’anno le domande sono state 17mila e dunque il tetto sarà raggiunto a breve.
A gettare benzina sul fuoco è stata l’affermazione di oggi del ministro della Difesa Hans Peter Doskozil, il quale ha affermato in una convention a Innsbruck del suo partito, il socialdemocratico Spö, che “in caso estremo l’Austria potrebbe chiudere completamente il Brennero”. Doskozil ha inoltre parlato del prossimo varo di leggi con lo scopo di regolamentare in modo restrittivo l’immigrazione e il diritto di asilo in Austria.
L’eventuale chiusura del Brennero si tradurrebbe con danni economici incalcolabili al traffico commerciale, ma anche con forti disagi per le popolazioni di confine.
Da più parti viene additato il “fallimento di Schengen” come pure dell’Euroregio, entità di collaborazione transfrontaliera che raccoglie le regioni del Tirolo e del Trentino Alto Adige.
Al momento non si hanno notizie per quanto riguarda il valico di frontiera di Resia, che dall’Alto Adige porta nel Voralberg, mentre si registrano movimenti per aumentare i controlli al Tarvisio.
Da Milano, dov’era in visita per il Salone del mobile, il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni ha affermato rispondendo ai giornalisti che un eventuale blocco del Brennero sarebbe un atto “molto grave. Negativo per l’economia e brutto segnale per l’Europa”.  “Vedremo di che cosa si tratta – ha aggiunto il ministro – se si tratta di parole, non ci saranno conseguenze sul terreno. Se, invece, ci saranno muri significherà aver dimenticato che i problemi vanno affrontati insieme”.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenendo all’Italian-German High Level Dialogue, ha affermato che “Abbiamo lavorato 70 anni per abbattere i muri che dividevano l’Europa: non possiamo lasciare che si rialzino, creando diffidenze e tensioni laddove, al contrario, servono coesione e  fiducia”.