Brexit: caos tra i Labour, dimissioni a raffica nel governo ombra

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Corbyn jeremySe dalle parti del “Tory” è tempesta per l’esito del referendum sulla Brexit, in casa “Labour” le cose non vanno meglio.
Il governo ombra si sta sgretolando con dimissioni a raffica (l’ultima del ministro ombra Gloria de Piero) e sono partite le accuse nei confronti del leader Jeremy Corbyn per non aver condotto una campagna intelligente a favore del Remain, abbandonandosi ad una retorica aggressiva “e piena di falsità”.
Il partito è profondamente spaccato e sono in molti a non ritenere Corbyn adeguato a condurre i laburisti alle elezioni ormai vicine, dopo l’annuncio di dimissioni del premier David Cameron.
Il ministro ombra degli Esteri Hilary Ben è stato “licenziato” da Corbyn nella notte, dopo che questi si è sentito accusato di prima persona di non essere in grado di condurre il partito, ma subito sono seguite le dimissioni di Heidi Alexander, ministro ombra della Sanità.
Corbyn “è determinato a restare”, dicono fonti vicino a lui, ma è un dato di fatto che il partito è nel caos. E non di meno lo è la situazione politica generale: ieri il The Independent riportava in prima pagina che “Il premier si è dimesso, Nigel Farage impazza, i mercati sono implosi, la Scozia vuole un nuovo referendum, ci sono 52 accordi commerciali da rinegoziare e… c’è un uomo favorito per diventare il nuovo primo ministro: benvenuti sull’isola di Boris Johnson”.
In poco più di un giorno sono già tre milioni le firme raccolte per chiedere un nuovo referendum, ma è assai difficile che tale via possa essere percorsa.