Brexit: Johnson, ‘il processo non deve perpetuarsi: separazione entro Natale’

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Johnson borisNonostante da Bruxelles si continui a spingere per l’avvio tecnico del processo di uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, Londra insiste nel prendere tempo e a distanza di tre mesi dal referendum non è stata ancora consegnata la richiesta ufficiale di uscita dall’Unione, cosa che permetterebbe, in base all’articolo 50, di dare il via al processo di separazione e alle consultazioni fra la Gran Bretagna e i singoli 27 membri.
Il ministro degli Esteri britannico Boris Johnson, uno dei responsabili della Brexit, è intervenuto oggi per dire che il processo di separazione non deve “perpetuarsi” in eterno, ma che “resta ancora molto lavoro da fare”, per cui “E’ di tutta evidenza che non ce la faremo prima di Natale”, a consegnare la lettera. “Noi non possiamo lasciare che il processo si perpetui – ha insistito. – A pensarci, ci sono le elezioni europee che arrivano dopo, e le persone finiranno per chiedersi se non si voglia inviare una nuova infornata di deputati britannici europei in questa istituzione che noi, alla fine, lasceremo”.
Più volte in passato il capo della Commissione Jean-Claude Juncker, ha chiesto alla Gran Bretagna di arrivare ad un dunque, ed anche il presidente dell’Europarlamento Marin Schulz, che un paio di giorni fa ha incontrato il premier britannico Theresa May, ha affermato che “I 27 non possono attendere troppo a lungo”.
Intanto nell’Unione si lavora già come de la Gran Bretagna non ci fosse: al vertice europeo di Bratislava dello scorso 16 settembre era assente in quanto non invitata la delegazione britannica.

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