Canada. Quarto rimpatrio di cittadini canadesi detenuti nei campi in Siria

di Alberto Galvi

Il governo canadese ha portato a termine la quarta operazione di rimpatrio dei cittadini canadesi detenuti nei campi in Siria per stranieri, accusati di essere associati al gruppo armato ISIL. Quattro donne e dieci bambini sono stati rimpatriati in Canada dai campi situati nel nord-est della Siria con un un aereo militare statunitense.
Queste persone facevano parte di un gruppo che inizialmente ha fatto causa al governo federale per riportarli a casa dopo anni di detenzione.
I rimpatriati erano tra i 19 canadesi che avevano raggiunto un accordo con Global Affairs Canada per il rimpatrio a gennaio, ma dieci bambini canadesi, le cui madri sono nate all’estero, non hanno ottenuto il rimpatrio. Le loro madri si sono rifiutate di rinunciare alla loro tutela per riportarli a casa e i loro padri canadesi sono scomparsi o potrebbero essere morti durante la guerra civile siriana.
Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha già affrontato critiche per essersi mosso lentamente per rimpatriare i canadesi detenuti nei campi siriani, ampiamente noti per le pessime condizioni. Secondo Human Rights Watch, più di 42.400 adulti e bambini stranieri accusati di essere affiliati all’ISIL sono stati detenuti in Siria. Global Affairs ha anche ringraziato l’Amministrazione autonoma della Siria settentrionale e orientale, l’autorità curda che gestisce i campi, per la collaborazione.
Da quando l’ISIL è stato sconfitto territorialmente nel 2019, molti paesi sono stati reticenti ad accettare il rimpatrio di donne e bambini di combattenti stranieri. I paesi di tutto il mondo hanno discusso su come trattare i cittadini che si sono uniti all’ISIL, ma che ora desiderano tornare nei loro paesi d’origine.