CINA. Tibet, altri due manifestanti uccisi da Forze di sicurezza nel Sichuan

Adnkronos/Dpa, 25 gen 12 –

Altri due manifestanti tibetani sono stati uccisi dalle forze di sicurezza nella provincia sud occidentale cinese del Sichuan. Lo denuncia oggi il governo tibetano in esilio. I due morti sarebbero stati uccisi ieri nella contea di Seda, all’interno della prefettura autonoma tibetana di Garze. Fonti locali citate da radio Free Asia danno un bilancio piu’ alto, con cinque morti e 40 feriti gravi. Nella contea di Seda, chiamata Serthar dai tibetani, vi sono stati anche 40 arresti. “E’ stata imposta una sorta di legge marziale- ha denunciato un residente, identificato come Ganta, che ha parlato a radio Free Asia. “I tibetani sono chiusi in casa e la polizia cinese spara su chiunque si avventuri in strada”, ha raccontato un’altra fonte locale all’emittente. Lunedi’ la polizia aveva aperto il fuoco contro una manifestazione di tibetani nella contea di Luho, della stessa prefettura. Le autorita’ hanno parlato di un morto, mentre fonti tibetane avevano dato diversi bilanci, fra i sei e i tre morti, oltre ad una trentina di feriti. Le tensioni nell’area, dove sin da marzo scorso si sono dati fuoco per protesta 17 attivisti tibetani, sono riesplose in coincidenza con i festeggiamenti del capodanno cinese. Lobsang Sangay, primo ministro del governo tibetano in esilio, ha lanciato un appello dalla sua sede di Dharamasala perche’ la comunita’ internazionale faccia sentire la sua voce. “Il silenzio della comunita’ internazionale -ha detto- e’ un chiaro messaggio alla Cina che le misure violente contro le tensioni nelle aree tibetane sono accettabili”.