Ue. Il Parlamento europeo condanna l’attacco dell’Iran a Israele e chiede una de-escalation

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In una risoluzione adottata giovedì gli eurodeputati condannano fermamente l’attacco iraniano con droni e missili contro Israele e chiedono ulteriori sanzioni contro l’Iran.

Condannando gli attacchi iraniani del 13 e 14 aprile, il Parlamento europeo esprime seria preoccupazione per l’escalation e la minaccia alla sicurezza regionale. I deputati ribadiscono il loro pieno sostegno alla sicurezza dello Stato di Israele e dei suoi cittadini e condannano i lanci simultanei di razzi effettuati dai delegati iraniani Hezbollah in Libano e dai ribelli Houthi nello Yemen contro le alture del Golan e il territorio israeliano prima e durante l’attacco iraniano.
Allo stesso tempo, deplorano l’attacco al consolato iraniano nella capitale siriana Damasco il 1° aprile, che è ampiamente attribuito a Israele. La risoluzione ricorda l’importanza del principio dell’inviolabilità delle sedi diplomatiche e consolari, che deve essere rispettato in tutti i casi ai sensi del diritto internazionale.
La risoluzione non vincolante è stata approvata con 357 voti favorevoli, 20 contrari e 58 astensioni.
Pur invitando tutte le parti a evitare un’ulteriore escalation e a dar prova della massima moderazione, il Parlamento esprime profonda preoccupazione per il ruolo destabilizzante che il regime iraniano e la sua rete di attori non statali svolgono in Medio Oriente. I deputati accolgono con favore la decisione dell’UE di ampliare il regime di sanzioni nei confronti dell’Iran, anche sanzionando la fornitura e la produzione da parte del paese di droni e missili non pilotati verso la Russia e il Medio Oriente in generale. Chiedono che queste sanzioni siano messe in atto con urgenza e chiedono che siano prese di mira più persone ed entità.
Nella risoluzione si ribadisce inoltre l’invito di lunga data del Parlamento a includere il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche dell’Iran nell’elenco dell’UE delle organizzazioni terroristiche, sottolineando che tale decisione è attesa da tempo a causa delle attività criminali iraniane. Si chiede inoltre al Consiglio e al capo della politica estera dell’UE Josep Borrell di aggiungere Hezbollah nella sua interezza alla stessa lista.
Preso atto che l’Iran continua a non rispettare i suoi obblighi di salvaguardia legale nell’ambito del suo accordo nucleare – formalmente noto come Piano d’azione congiunto globale (in inglese Joint Comprehensive Plan of Action, JCPOA) – i deputati esortano le autorità iraniane a rispettare immediatamente questi requisiti e ad affrontare tutte le relative questioni in sospeso. Condannano inoltre l’uso da parte dell’Iran della diplomazia degli ostaggi, che mantiene i cittadini stranieri in carcere come merce di scambio, ed esortano l’UE a contrastarlo con una task force dedicata per assistere meglio le famiglie dei detenuti e prevenire efficacemente un’ulteriore presa di ostaggi.
Nella risoluzione si sostiene infine la decisione del Consiglio di avviare l’operazione ASPIDES della forza navale dell’UE per salvaguardare la libertà di navigazione al largo delle coste dello Yemen, invitando nel contempo l’Iran e le entità sotto il suo controllo a garantire il rilascio e il ritorno in sicurezza dei membri dell’equipaggio europei catturati dalle navi che transitano nella regione.