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La Corea del Nord, per confermare ulteriormente il suo stato di guerra, ha annunciato oggi il ritiro di tutti i suoi 53mila lavoratori dal complesso industriale intercoreano di Kaesong, che comunque si trova nel proprio territorio.
In realtà il fermo della produzione era arrivato ancora qualche giorno fa, per cui quella di oggi appare come una strategia puramente propagandistica ad uso interno che ha lo scopo di tenere alto il livello di allarmismo nell’opinione pubblica.
Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha comunicato stamane di essere “a conoscenza dei report sull’eventuale preparazione di un test nucleare da parte della Corea del Nord. Non dispongono di informazioni specifiche in questo momento, ma ho più volte invitato la Corea del Nord ad astenersi da eventuali e ulteriori misure provocatorie”.
All’ipotesi della preparazione imminente di un test nucleare, il quarto, non crede la Corea del Sud: il ministro per l’Unificazione, Ryoo Kihl-jae, ha confermato i segnali che danno per essere in fase di attuazione la preparazione di un nuovo test, ma comunque la cosa richiederebbe ancora tempo.
