COREA DEL NORD. Ora è Seul a minacciare un attacco di hacker. Ma la Cina sta con Pyongyang

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Cyber attaccoDopo la denuncia della Cia e del presidente Obama dell’attacco del 24 novembre di hacker al sito della Sony Pictures Entertainment da parte della Corea del Nord, che respinge ogni accusa, per il film sul dittatore Kim Jong-un, oggi è la Corea del Sud a denunciare un attacco cibernetico al sistema informatico che gestisce le centrali nucleari, per quanto senza danni gravi e senza che ne abbia leso punti critici.
Come ha comunicato la Khnp (Korea Hydro and Nuclear Power Co), i pirati hanno avvisato la popolazione di stare alla “larga” da tre impianti se non ne verrà messa in pratica la chiusura per i giorni di Natale. Gli hacker, firmatisi “Gruppo contro i reattori nucleari”, hanno diffuso online dati tecnici riservati su alcune centrali nucleari sudcoreane, ma non quelli relativi al funzionamento dei 23 reattori del paese, che forniscono un terzo della domanda energetica..
Nelle scorse ore il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, si è sentito al telefono con l’omologo statunitense John Kerry per informare che “La Cina si oppone a ogni Paese o individuo che usa strutture di un altro Paese per rivolgere cyber-attacchi contro un terzo Paese”, con allusione agli Stati Uniti e alla Corea del Nord.
Era stato lo stesso presidente Obama ad annunciare un contrattacco “nelle misure e nei modi che riterremo opportuni”, salvo poi correggere il tiro e derubricare il fatto ad un mero attacco criminale, “un atto di cyber-vandalismo molto costoso”.
A questo punto non è certo il minacciato reinserimento della Corea del Nord nella lista degli Stati sponsor del terrorismo, da cui era stata tolta sei anni fa.