di Francesco Cirillo –
La cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente russo Vladimir Putin si sono sentiti al telefono per fare il punto delle crisi ucraina e siriana: in merito al conflitto nel Donbass i due leader si sono detti d’accordo sulla necessità di nuovi incontri nel formato di Normandia (Russia, Germania, Francia e Ucraina) a vari livelli. Lo ha reso noto l’ufficio dipresidenza russa.
Il colloquio telefonico è arrivato dopo che gli inquirenti olandesi hanno potuto appurare che il missile Buk del tipo 9M38 che ha abbattuto il volo della Malaysia Airlains il 17 luglio 2014 sui cieli del Donbass era di fabbricazione russa e che è stato sparato da un veicolo militare speciale appostato in un campo agricolo nei pressi del villaggio di Pervomiskly, a sud di Snizhne. Dopo il lancio il campo è stato dato alle fiamme e rivoltato con i bulldozer nell’evidente tentativo di confondere le tracce, mentre i mezzi che compongono la batteria (camion per il lancio e radar per le triangolazioni) si è spostato a Lugansk, e da lì è “rientrato in Russia”. L’aereo era partito da Amsterdam ed era diretto a Kuala Lumpur con 298 persone a bordo.
La Russia sta cercando di mantenere aperti i canali con i paesi europei in primis con la Germania, dove la cancelliera ha sempre avuto un atteggiamento cordiale con Mosca, anche per la dipendenza dal gas russo.
Le tensioni tra la Nato e la Russia si sono alzata pericolosamente con le recenti esercitazioni militari che hanno attuato le forze russe in tutti i suoi distretti militari e con i relativi schieramenti di truppe ai confini russo-ucraini e della Crimea. In risposta la Nato ha deciso l’invio di truppe nei paesi baltici, forze composte da 4 battaglioni di intervento rapido. Mosca ha rafforzato il contingente russo di stanza in Transnistria, regione separatista della Moldova, ed ha posizionato missili S-400 a scopo difensivo in prossimità della Finlandia, paese che si sta preparando ad aderire all’Alleanza Atlantica.
