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Le divisioni politiche “minacciano di paralizzare” l’Egitto. E’ questo il monito lanciato ieri dal Presidente Mohamed Morsi, poche ore dopo i nuovi scontri nel nord del Paese tra suoi oppositori e sostenitori, che hanno causato almeno un morto e oltre 200 feriti. In un discorso trasmesso in tv in occasione del suo primo anno di presidenza, Morsi ha ammesso di aver commesso alcuni “errori”, promettendo di attuare riforme e sollecitando un dialogo nazionale. “L’Egitto deve affrontare molte sfide – ha detto – la divisione ha raggiunto livelli che potrebbero minacciare la nostra esperienza democratica, paralizzare la nazione e causare il caos”. Il governo ha dispiegato le truppe in vista della protesta in programma domenica prossima per chiedere le dimissioni del Presidente. Gli organizzatore della campagna intitolata ‘Tamarod’ (ribellione in arabo) hanno fatto sapere di aver raccolto finora oltre 15 milioni di firme a sostegno della richiesta delle dimissioni di Morsi e di elezioni anticipate. Da parte loro, i partiti islamici hanno indetto per domani nuove manifestazioni a favore del Presidente.
