ERITREA. Hrw, ‘Aziende minerarie rischiano complicità in abusi’

TMNews, 15 gen 13 –

Le aziende minerarie straniere interessate a investire in Eritrea rischiano di essere complici di gravi abusi sulla forza lavoro in assenza di misure preventive. E’ questo l’allarme lanciato oggi da Human Rights Watch (Hrw); l’Eritrea è ricca di risorse minerarie, tra cui oro, argento, zinco e idrossido di potassio. “Le aziende minerarie che lavorano in in Eritrea rischiano di essere complici del governo nello sfruttamento diffuso della forza lavoro”, ha denunciato Hrw, accusando quindi l’azienda canadese Nevsun, la prima ad operare in una miniera nel Paese africano, di non aver offerto garanzie sul ricorso al lavoro forzato. Nevsun avrebbe infatti affidato all’azienda locale Segen, accusata in passato da Hrw di abusi, la costruzione della miniera. Oggi l’azienda canadese ha fatto sapere di aver rafforzato i controlli per garantire che tutti i lavoratori siano impiegati su base volontaria. La miniera d’oro Bisha è stata inaugurata da Nevsun nel 2011 e nel primo anno di attività ha prodotto 614 milioni di dollari di oro.
“Se le aziende minerarie vogliono andare a lavorare in Eritrea, devono garantire di operare senza il ricorso ai lavori forzati – ha detto un ricercatore di Hrw, Chris Albin-Lackey – se non possono offrire tale rassicurazione, non dovrebbero fare nulla”. Sono diverse le aziende internazionali, dall’Australia alla Cina, interessate alle opportunità di investimento in Eritrea. Il governo di Asmara ha un programma di “servizio nazionale” che costringe la popolazione a lunghi e indefiniti periodi di lavori forzati, durante i quali i coscritti sono vittime di tortura e altri abusi già denunciati da Hrw. Alcuni eritrei sono stati precettati per oltre un decennio.