F-35 alla Turchia. Trump: no – sì – no

di Enrico Oliari –

Per un attimo ieri si è pensato che Donald Trump avesse riveduto la propria posizione circa lo stop alla vendita degli F-35 alla Turchia a seguito dell’acquisto da parte di quest’ultima di missili difensivi S-400 dalla Russia. D’altronde pecunia non olet, per quanto a fornire i missili ad Erdogan sia stato il nemico e per di più siano armi ideate proprio per abbattere gli aerei della Lockheed Martin, di cui la Turchia di Recep Tayyp Erdogan ne aveva ordinati 100 modelli nelle versioni “A” e “B” per un totale di 20 miliardi di dollari.
A tale conclusione si era arrivati dopo che nella sua baldanzosa retorica il capo della Casa Bianca aveva parlato di un presidente turco “costretto” ad acquistare gli S-400 a causa della decisione del predecessore Barak Obama di non vendergli i Patriot statunitensi. Una bugia o una mezza verità come tante, ma sono ben atri i motivi di inimicizia tra Ankara e Wasington, a cominciare dalla guerra in Siria che ha visto turchi e statunitensi appoggiare due fronti in lotta tra loro, poi vi è stata la mancata estradizione del ricco imam Fethullah Gulen, ritenuto da Ankara essere la mente del fallito golpe (presunto o vero che sia stato) del 15 luglio 2016, per finire alla svalutazione della lira turca dello scorso anno, cosa di cui Erdogan ha accusato gli americani affermando che “loro hanno il dollaro, noi Dio”. E poi vi sono in essere molti interessi strategici che la Russia e la Turchia hanno attivato, tra cui la costruzione della centrale nucleare di Akkuyu per un costo complessivo stimato di 20 miliardi di dollari, il Turkish Stream, le cui due pipeline saranno operative da quest’anno con un costo complessivo dell’operazione di 11,4 miliardi di euro, ed una accordo di libero mercato, ancora in fase di studio.
Erdogan tiene insomma il piede in due scarpe: il paese fa parte della Nato ma collabora appieno con i russi, e questo è un dato di fatto che ha portato a distanza di poche ore l’amministrazione Trump a precisare che la Turchia non sarà rifornita degli aerei F-35, “dal momento che – ha spiegato la portavoce della Casa Bianca Stephanie Grisham – sfortunatamente la decisione della Turchia di acquistare i sistemi missilistici anti aereo S-400 dalla Russia rende impossibile la prosecuzione del coinvolgimento nel programma degli F-35”. “Gli F-35 – ha insistito – non possono coesistere con una piattaforma russa per la raccolta di informazioni di intelligence che sarà usata per imparare le loro capacità avanzate”. La portavoce ha comunque garantito che la cooperazione con la Turchia continuerà, per quanto limitata dal caso degli S-400.