FRANCIA. Aqmi minaccia Parigi, ‘intervento in Azawad sarà fatale per ostaggi’

Adnkronos/Aki, 20 set 12 –

Se Parigi continuera’ a “incitare a una guerra nel territorio dei musulmani in Mali”, sara’ la fine per i quattro ostaggi francesi rapiti in Niger due anni fa dall’organizzazione di al-Qaeda nel Maghreb Islamico (Aqmi). E’ questa la minaccia lanciata dalla rete terrorista in un suo comunicato, nel quale definisce gli appelli a un intervento militare nel nord del Mali, controllato ormai da mesi dai gruppi estremisti islamici, “un passo folle che avra’ come conseguenza non solo la morte degli ostaggi, ma fara’ affondare la Francia intera in una vera e propria palude nell’Azawad (ossia il nord del Mali, ndr), attirandosi nuove sciagure”. Nella nota, diffusa dalla Societa’ al-Andalus, l’organo mediatico di Aqmi, e rilanciata dall’agenzia mauritana ‘Ani’, la rete terrorista accusa Parigi di aver bloccato i negoziati, sottolineando come “la politica del governo francese, sia sotto (l’ex presidente Nicolas) Sarkozy che sotto (il neoeletto François) Hollande, e’ stata caratterizzata per ben due anni da una indifferenza premeditata rispetto alla questione dei suoi cittadini rapiti ad Arlit in Niger”. La nota si rivolge poi “alle famiglie degli ostaggi”, che hanno preso “la giusta decisione di rompere la barriera del silenzio” imposto da Parigi sul caso, e “all’opinione pubblica francese” per far conoscere loro “la verita’ sulla situazione”, ossia che la Francia “ha bloccato i negoziati”. “Da parte nostra, non abbiamo mai chiuso la porta della mediazione o della trattativa e siamo sempre disposti ad aprire un canale per negoziare e trovare una via d’uscita giusta ed accettabile per la liberazione degli ostaggi”, ribasce Aqmi. “Le posizioni irresponsabili del vostro governo e il suo rifiuto a proseguire i negoziati con noi sono sempre stati l’ostacoli principale alla liberazione dei vostri cari”, precisa la nota, che esorta le famiglie a “internazionalizzare il caso attraverso i media. Non e’ vero che il silenzio salvera’ i vostri figli, al contrario divulgare la vostra vicenda attraverso i media e’ la miglior garanzia per la salvezza degli ostaggi. Il silenzio – sottolinea la nota – e’ il pericolo maggiore che corrono i vostri figli”.