G7. Biden punta sull’atlantismo, ma prima bisogna ricucire i rapporti fra gli alleati

Crescita economica, vaccini e clima i temi sul tavolo.

di Guido Keller –

E’ un G7 tutt’altro che semplice quello che si sta svolgendo fa mille precauzioni in Cornovaglia, dove gli entusiasmi e le foto con i sorrisi a 32 denti si scontrano con la realtà di interessi che non coincidono e con qualche frizione. Il presidente Usa Joe Biden vorrebbe portare dalla sua i colleghi nella lotta anti cinese iniziata da Donald Trump e quindi riaffermare l’asse atlantico, ma se qualcosa si sta facendo ad esempio con le sanzioni per le persecuzioni degli uiguri, Germania, Italia e Francia vorrebbero evitare di arrivare ad escalation nei rapporti con Pechino o a guerre commerciali.
I grandi temi sul tavolo di questo G7 sono la ripresa economica equa e sostenibile, la distribuzione a livello globale dei vaccini contro la pandemia, la lotta ai cambiamenti climatici e l’accesso all’istruzione per tutti, ma è innegabile che una delle caratteristiche di questo vertice sono quei segni di guerra fredda sempre più frequenti con Russia e Cina, entrambe potenze nucleari, entrambe con diritto di veto al Consiglio di sicurezza Onu, entrambe armate fino ai denti. E al G7 sono state invitate Australia, India e Corea del Sud, paesi che hanno problemi di vicinato proprio con la Cina.
Le frizioni sono anche interne al G7, ed è scontro fra Unione Europea e Gran Bretagna per il mancato rispetto degli accordi sul confine nord irlandese seguiti alla Brexit: Londra non ha infatti introdotto i controlli doganali secondo i parametri del mercato europeo per le proprie merci dirette in Irlanda del Nord. Ed il francese Emmanuel Macron si è detto pronto a riprendere buone relazioni con la Gran Bretagna, a patto che venga rispettato l’accordo stabilito per la Brexit.
Biden vorrebbe ricostruire i ponti, riportare tutto all’era pre-Trump, rinnovare lo spirito atlantista e scongiurare una troppa autonomia di Bruxelles. L’incontro con il premier britannico Boris Johnson è stato da pacche sulle spalle, è stata sottoscritta una nuova versione di “Carta Atlantica” che impegna i due paesi a “lavorare a stretto contatto con tutti i partner che condividono i nostri valori democratici e a contrastare gli sforzi di coloro che cercano di minare le nostre alleanze e istituzioni”.
Uno dei temi centrali del vertice di Carbis Bay è la ripresa economica post pandemia, che deve essere “più inclusiva e giusta” e quindi globale, “con il dovere morale di non lasciare indietro nessuno”, come ha affermato il premier italiano Mario Draghi.