GAZA. A 5 anni da presa potere dice ‘no’ a secolarismo

Ansa, 14 giu 12 –

Hamas ha celebrato oggi in tono minore il quinto anniversario della sua presa di potere nella Striscia di Gaza (e della cacciata manu militari dei rappresentanti dell’Autorita’ nazionale palestinese del presidente moderato Abu Mazen), ma non senza rinnovare la propria fedelta’ al consolidamento della ”legge islamica” e il rifiuto di ogni compromesso di fondo con ”il secolarismo”. La ricorrenza e’ caduta nel pieno dell’ennesima tornata di colloqui con i rivali di Fatah (il partito a impronta laica di Abu Mazen) per l’attuazione di quegli ‘accordi di riconciliazione’ sottoscritti nei mesi scorsi dopo anni di insanabile ostilita’, ma finora mai applicati in concreto. Per questo i massimi del governo di fatto al potere nella Striscia hanno preferito adottare apparentemente una linea di basso profilo. Il ‘ministro dell’Interno’ locale, Fathi Hammad, ha tuttavia colto l’occasione del giuramento di 184 nuovi poliziotti a Gaza City per avvertire che – riconciliazione o non riconciliazione – ”non ci sara’ mai pace con il secolarismo, ma solo pace con Dio, con la resistenza, con il popolo, con i martiri”. E che la Striscia non tornera’ ”in nessun caso alla situazione di caos” precedente al colpo di mano di Hamas. Nel complesso l’anniversario e’ trascorso in un clima di relativa calma, anche se alcune cellule non hanno mancato di ‘festeggiare’ a modo loro, con un paio di sparatorie di confine contro postazioni israeliane (nessun ferito) e il tiro a vuoto di un colpo di mortaio verso il Neghev (sud d’Israele). Cinquanta sigle internazionali – fra agenzie Onu e organizzazioni umanitarie non governative – hanno dal canto loro ricordato questa data con la diffusione di un appello (reso noto ieri e pubblicato oggi con un annuncio a pagamento sul giornale Haaretz) nel quale si sollecita Israele a mettere fine dopo cinque anni al blocco dei confini della Striscia. Blocco giustificato dallo Stato ebraico come risposta agli attacchi e ai ricorrenti lanci di razzi da parte di Hamas o di altre fazioni radicali, ma che – rilevano i firmatari – continua a colpire senza distinzione ”oltre 1,6 milioni di persone”, piu’ della meta’ delle quali bambini. (ANSA). COR