GAZA. Finito il gasolio egiziano, centri al buio e senza corrente. Hamas non sa a chi chiedere aiuto.

di Guido Keller –

Si stanno gradualmente esaurendo a Gaza le riserve di gasolio, dopo che l’Egitto non è stato in grado di provvedere ai rifornimenti: la ‘Striscia’, con il suo milione e mezzo di abitanti, è piombata quindi questa sera nel buio e nel freddo intenso, poiché la sola centrale elettrica della regione sta per interrompere la produzione di energia.
Unica soluzione a disposizione per i cittadini della Città di Gaza sono, per il momento, i rumorosissimi generatori ai quali si collegano più famiglie. I più fortunati sono gli abitanti del nord della Striscia di Gaza, collegati alla rete siriana, e gli abitanti del confine con l’Egitto, che ricevono la corrente elettrica dal Sinai.
Piombati nel black-out più assoluto, comunicazioni comprese, gli abitanti della Città di Gaza stanno ricorrendo anche a quel poco di carbone che si riesce a reperire in giro, ma è solo l’ultimo risvolto di una giornata che ha visto il razionamento continuo dell’energia a zone alternate.
La progressiva interruzione dei rifornimenti di gasolio è stata determinata dai disordini in Egitto, tanto che il prodotto scarseggia anche nel Sinai. Va ricordato che Israele sta adottando una politica di epurazione silenziosa nei confronti dei palestinesi di Gaza, che l’aeroporto di Rafah è stato distrutto dagli israeliani nel 2002  e che l’intero settore è sottoposto a embargo. Hamas, partito egemone nella Striscia, non sa a chi rivolgersi per chiedere aiuto e l’ipotesi di contattare Tel Aviv è stata scartata dagli stessi esponenti per via dei consolidati dissapori.
Passa invece per la Giordana e risale il Sinai il lungo gasdotto che rifornisce Israele (vedi in NG), il quale non passa per Gaza, segno che, davanti agli interessi ed agli equilibri internazionali, viene meno anche la sbandierata ‘vicinanza’ araba al popolo palestinese.