Gaza. Hamas e Israele raggiungono l’accordo per una tregua

di Mohamed Ben Abdallah

Il gabinetto di guerra di Israele ha accettato nella notte, a seguito di una lunga riunione, l’accordo mediato da Egitto, Qatar e Usa di tregua umanitaria con Hamas. Entrerà in vigore nelle prossime 24 ore e avrà una durata di 4 giorni salvo proroghe, e contemplerà nella prima fase lo scambio di 50 donne e bambini civili prigionieri nella Striscia di Gaza in cambio del rilascio di un certo numero di donne e bambini palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, a condizione che il numero di quelli rilasciati venga aumentato nelle fasi successive fino a 150.
La tregua consentirà inoltre l’ingresso di un numero maggiore di convogli umanitari e di aiuti umanitari, compreso il carburante destinato ai bisogni di prima necessità.
Tutti i ministri israeliani hanno sostenuto la tregua, ad eccezione di tre appartenenti al partito della “Grandezza ebraica” guidato da Itamar Ben Gvir, mentre i ministri del “Sionismo religioso”, capeggiati dal ministro delle Finanze Bezalel Smotrich hanno approvato la tregua.
Il meccanismo del processo prevede che Hamas invii attraverso mediatori un elenco di prigionieri israeliani che saranno consegnati alla Croce Rossa, che li trasporterà nella zona di Rafah, e lì, sotto l’egida dei mediatori egiziani, qatarini e americani, saranno trasferiti alla parte israeliana. Una volta giunti, Israele inizia a rilasciare le prigioniere e i bambini palestinesi secondo il numero concordato, al ritmo di un prigioniero israeliano ogni 3 prigionieri palestinesi.
L’accordo prevede l’ingresso di 4 camion di carburante al giorno e due camion di gas, oltre a 200 camion di cibo, medicine e aiuti umanitari nel sud della Striscia di Gaza.
Durante i giorni della tregua sono previste 6 ore nellele quali agli aerei israeliani sarà vietato di penetrare nello spazio aereo di Gaza, compresi i droni lanciati a fini di spionaggio.
Israele permetterà inoltre ai residenti della Striscia di Gaza di spostarsi dal nord al sud attraverso il corridoio sicuro della strada Salah al-Din, secondo quanto concordato.
Durante la sospensione delle ostilità le forze israeliane resteranno nelle loro posizioni, a condizione che Hamas e il resto delle forze della resistenza rispettino il cessate-il-fuoco.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha inoltre informato i suoi ministri che Hamas ha espresso la sua approvazione affinché la Croce Rossa visiti le restanti persone detenute a Gaza e che si è impegnato a cercare le rimanenti persone rapite non sotto la sua custodia, con l’obiettivo di giungere al loro rilascio in fasi successive.
L’accordo arriva dopo settimane di guerra che hanno provocato a Gaza una crisi umanitaria senza precedenti, con oltre 15mila morti, soprattutto civili.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha accolto con favore l’accordo affermando che “si tratta di un passo importante nella giusta direzione, ma molto altro deve essere fatto”. Ha inoltre garantito che “le Nazioni Unite attiveranno tutte le loro capacità per assicurare l’attuazione dell’accordo”.