Gentiloni a Mosca vede Lavrov: Libia, sanzioni e terrorismo i temi centrali

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Gentiloni con lavrovIl ministro degli Esteri Paolo Gentiloni si è incontrato a Mosca con l’omologo russo Sergei Lavrov, con il quale ha discusso di Libia, lotta al terrorismo e sanzioni.
Nella conferenza stampa congiunta di fine riunione Gentiloni ha fatto sapere che l’Italia “apprezza che la Russia fin dalla conferenza di dicembre a Roma e in sede di Consiglio di sicurezza Onu abbia confermato il suo ruolo attivo nel processo di stabilizzazione” in Libia. Il ministro ha spiegato che “Il contrasto a Daesh in Libia sarà più forte se è coinvolto il governo di accordo nazionale libico. La devono considerare come una loro battaglia non qualcosa di imposto da fuori. Il tempo non è infinito, dobbiamo lavorare tutti insieme perché questo governo si insedi a Tripoli e possa iniziare un’opera graduale di stabilizzazione del paese” “L’obiettivo – ha continuato – è molto semplicemente quello di arrivare a un governo di accordo nazionale che gradualmente stabilizzi il paese, non ci sono missioni militari sul punto di partire ma la disponibilità, e l’Italia coordina questa disponibilità, a rispondere alle richieste anche sulla sicurezza di un governo libico, quando questo potrà insediarsi”.
Premettendo che è fondamentale non ritenere che la Russia abbia o cerchi un ruolo nella risoluzione della crisi Libica, Lavrov ha detto che è essenziale che non si perda tempo all’infinito, com’è avvenuto in Siria, dove si è discusso per quattro o cinque anni prima di agire, permettendo così il dilagarsi del Daesh (Isis).
In materia di terrorismo Lavrov ha fatto sapere la disponibilità della Russia a cooperare con la Nato, se tuttavia questa cambierà il proprio atteggiamento negativo.
In materia di sanzioni. Per cui Gentiloni ha fatto sapere la contrarietà del governo italiano ad un rinnovo automatico ma solo a seguito di colloqui e valutazioni, Lavrov ha spiegato che “La Federazione russa non discute delle sanzioni in nessun contatto internazionale. La nostra posizione è nota: chi ha introdotto le sanzioni in maniera illegittima e infondata deve decidere cosa fare in questo processo che continua a creare difficoltà a tutti coloro che vi partecipano”.