Germania. C’è l’intesa “GroKo” per il governo, ma i giovani Spd non mollano

di Guido Keller –

BERLINO. Finalmente dopo oltre quattro mesi c’è l’accordo per la Grosse Koalition in Germania, dopo che è stata trovata la quadra su una serie di questioni che riguardavano temi come tasse, immigrazione, sanità e Europa, e soprattutto dopo che la linea di Martin Schulz era prevalsa al congresso Spd lo scorso 21 gennaio. Tuttavia, visto che al congresso soprattutto i giovani si erano espressi contro la Grosse Koalition (362 “sì” su 642 delegati), sarà la proposta dell’intera compagine di governo ad essere sottoposta al referendum degli iscritti dell’Spd, 460mila più 24 mila nuovi entrati nelle ultime settimane, per cui se il responso di marzo sarà negativo salterà tutto, nuovo governo compreso.
Al momento viene dato agli Esteri lo stesso leader socialista, l’ex presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, ed all’Spd dovrebbero andare anche il ministero del Lavoro e quello delle Finanze, per quest’ultimo il sindaco di Amburgo Olaf Scholz, mentre i bavaresi della Csu avrebbero messo le mani sul ministero dell’Interno, che dovrebbe andare a Horst Seehofer. Per la Cdu della cancelliera Angela Merkel dovrebbe essere riconfermata alla Difesa Ursula von der Leyen, ma ai cristiano-democratici andrebbero anche Sanità ed Economia.
Già nel passaggio precedente era stato stabilito in tema di sanità che si tornerà al sistema per cui i contributi assicurativi saranno condivisi in ugual misura tra il datore di lavoro e il lavoratore; sulle tasse aveva prevalso la linea dei socialdemocratici, per cui non verrà aumentata l’aliquota massima di imposta e saranno alzate le pensioni minime; per i migranti sarà consentito il ricongiungimento familiare per circa mille individui al mese e vi sarà un tetto di 200mila ingressi l’anno per i nuovi rifugiati; sull’Europa era stata decisa l’implementazione dell’Eurozona, come pure il sostegno ad uno spirito più convintamente europeista.
Nonostante i malumori interni all’Spd, per cui i giovani continuano dirsi pronti a votare contro la “GroKo”, quella dell’inciucio è l’unica via perseguibile per non tornare a nuovo elezioni, dopo che l’Spd è stata relegata al minimo storico (20,5%, -5,2%) e vi è stato il rifiuto degli attori parlamentari di dar vita a una ”coalizione Giamaica” (Cdu-Csu, Liberali e Verdi, cioè nero, giallo, verde), con il partito di Merkel crollato di ben 8,5 punti.
Nuove elezioni avrebbero significato il rischio che la destra estrema di Alternative fuer Deutschland (Afd: 12,6%, +7,9%) avesse potuto acquisire ancora più consensi.