Polonia. Duda firma la legge sull’Olocausto. Salta la vosota di Bennett

Notizie Geopolitiche –

Dopo l’approvazione in Senato, il presidente polacco Andrzej Duda ha firmato la controversa legge sull’Olocausto, la quale prevede tra l’altro la punibilità verso coloro che “pubblicamente e contro i fatti attribuiscano alla nazione polacca o allo Stato polacco la responsabilità o la corresponsabilità di crimini compiuti dal Terzo Reich tedesco oppure i crimini contro l’umanità, contro la pace nonché altri crimini durante la guerra”. Oltre a questo è prevista la condanna anche di chi tenterà di “sminuire la responsabilità dei reali autori di questi crimini”, ovvero i nazisti, o parli di “campi polacchi della morte”.
Fin dall’approvazione alla Camera erano scoppiate dure polemiche da parte di Israele, con il premier Benjamin Netanyahu che aveva affermato che “E una legge che non ha senso. Mi oppongo con forza: la storia non può essere cambiata ed è proibito negare la Shoah”. Netanyahu aveva anche “dato ordine all’ambasciata israeliana in Polonia di incontrarsi con il primo ministro a cui esprimere la mia ferma opposizione alla legge”.
Da lì a poco la vice presidente del parlamento polacco, Beata Mazurek (Pis), aveva twittato ”Basta con le accuse contro la Polonia e ai polacchi per i crimini tedeschi”, mentre il premier Morawiecki, ricordando che “ebrei, polacchi e tutte le vittime dovrebbero essere i guardiani della memoria di tutti coloro che furono uccisi dai nazisti”, aveva ribattuto che “Auschwitz-Birkenau non è un nome polacco e Arbeit macht frei non è una frase polacca”.
Oggi è invece stata annullata la visita, prevista per domani, del ministro della Pubblica istruzione israeliano Naftali Bennett, il quale si sarebbe dovuto recare a Varsavia proprio per discutere della controversia suscitata dalla legge.
All’annullamento della visita Bennett ha commentato che “Ne sono orgoglioso”: “Hanno deciso così perché ho rifiutato di tacere, e perché avevo detto chiaramente che sarei andato nel loro paese per parlare chiaramente dei loro crimini, dei crimini commessi da loro cittadini contro gli ebrei”.