di Notizie Geopolitiche –
Non ci sono andate nemmeno vicine le previsioni degli analisti di Deutsche Bank all’ammontare reale della sanzione che il governo statunitense ha inferto all’istituto di credito tedesco per lo scandalo dei mutui.
I consulenti del colosso bancario di Francoforte parlavano infatti di una multa di circa 5 miliardi di dollari, fatto che ha indotto l’istituto a dotarsi di una riserva di liquidi per farvi fronte. Ieri è però giunta da oltreoceano la sentenza che condanna Deutsche Bank a versare una cifra di 14 miliardi di dollari, quasi il triplo delle previsioni, che ha costituito per i tedeschi una vera e propria doccia fredda, portando il titolo a perdere in borsa in una giornata l’8.5% del suo valore.
I rappresentanti dell’istituto hanno subito fatto sapere che non pagheranno una tale cifra, preparandosi ad intavolare le trattative per ottenere una riduzione della sanzione che, così com’è ora, rappresenterebbe un colpo durissimo.
Già altre banche statunitensi come JP Morgan, Goldman Sachs, Morgan Stanley e, prima tra tutte, con 16.6 miliardi di dollari di multa, Bank of America, erano state interessate da provvedimenti simili, e tutte hanno ottenuto notevoli sconti in seguito a contrattazioni ed accordi.
La stangata a Deutsche Bank, che ha spinto pure il governo tedesco a dire la sua, con il ministro delle Finanze Friederike von Tiesenhausen che si è detto fiducioso nel raggiungimento di una soluzione condivisa, ha ora portato un clima di insicurezza anche tra tutti quegli istituti europei, soprattutto britannici come Barclay’s, Royal Bank of Scotland e svizzeri quali Ubs e Credit Suisse, che vedono ora la possibilità che la scure della giustizia statunitense si abbatta su di loro con verdetti imprevedibili.
