Siria. Non regge la tregua, Usa e Russia si accusano a vicenda. Ucciso propagandista dell’Isis

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aleppo distruzione grandeSono saltate all’ultimo minuto su richiesta di Mosca e di Washington le consultazioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu sulla crisi siriana: la situazione infatti è in divenire, con la tregua violata di continuo e soprattutto gli aiuti bloccati a nord di Aleppo, in uno scandaloso rimpallo di accuse tra gli Usa, che accusano i russi di non tenere a freno i regolari di Bashar al-Assad, e Mosca che fa altrettanto con gli americani accusati di non bloccare le azione dei ribelli, cioè di Ansar al-Sham e Yaish al-Islam, gruppi che ad Aleppo combattono con al-Qaeda e che hanno fatto sapere di non voler aderire alla tregua.
Il presidente Usa Barak Obama ha detto oggi ai suoi che “Gli Usa non faranno altri passi negli accordi con Mosca finché non vedranno sette giorni continui di violenza ridotta e di duraturo accesso umanitario”, mentre il presidente russo Vladimir Putin ha fatto notare che “solo l’esercito siriano del presidente Bashar al-Assad sta rispettando la tregua”.
L’Osservatorio siriano per i diritti umani, organizzazione vicina alle opposizioni e con sede a Londra, ha riferito che nelle ultime 24 ore sono state uccise in Siria 54 persone di cui 34 civili e 20 miliziani di varie sigle; 27 civili sono morti a Mayadin, nella zona controllata dall’Isis, per via di un raid condotto da aerei non identificati.
Sempre sul fronte della guerra all’Isis c’è da segnalare l’uccisione in un attacco aereo del numero uno della propaganda dell’Isis Wail Adil Hasan Salman al-Fayad, riconosciuto come stretto collaboratore del numero due dell’Isis Ami Muhammad al-Adnani, ucciso lo scorso 30 agosto.
Tra i compiti del “dottor Wail” (così era chiamato al-Fayad) vi era quello di produrre i video propagandistici dell’Isis.
Ad annunciare l’uccisione del jihadista, avvenuta lo scorso 7 settembre nei pressi di Raqqa, è stato il portavoce del dipartimento della Difesa Usa, Tim Cook, il quale ha spiegato che “La rimozione dei leader riduce la capacità dell’Isis di conservare il territorio oltre che di pianificare, finanziare e dirigere attacchi all’interno e all’esterno della regione”.