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Il ministro degli Esteri Emma Bonino è giunto in Ghana all’inizio della prima delle due missioni di questo mese in Africa per stringere “rapporti stretti con quei 7-8 Paesi che costituiscono il trampolino di lancio del continente africano”, poiché “dobbiamo smettere di pensare all’Africa solo come a un continente in difficoltà”: “Dobbiamo invece rafforzare quei Paesi che hanno istituzioni forti, in cui i diritti civili vanno di pari passo con la governance”, come, oltre al Ghana, in Mozambico, il Senegal e l’Angola, nazioni che “ci chiedono cooperazione, non solo economica, ma anche politica”. L’”Africa – ha spiegato Bonino, la quale incontra il vicepresidente Paa Kwesi Bekoe Amissah-Arthur, i rappresentanti di Ong di difesa dei diritti della donne, il ministro della Difesa Mark Owen Woyongo, l’omologo Hannah Tetteh, il ministro dell’Agricoltura Clement Kofi Humado, il viceministro del Commercio e dell’Industria e Commissario per Expo Edwin Nii Lante Vanderpruye – non è solo un territorio di crisi, ma anche di grandi potenzialità”.
Il Ghana parteciperà all’Expo di Milano 2015 ed è uno dei paesi del mondo con la crescita più forte (nel 2010 l’aumento su base annua del Pil è stato del 20,1%, di 6 punti più del Qatar), nonostante vi sia ancora povertà diffusa; il ministro italiano ha spiegato che “con un’Europa più forte anche l’Africa è più forte”.
Bonino chiuderà la fitta giornata di impegni con una visita alla ditta Phastor Ltd, beneficiaria di un finanziamento nell’ambito del progetto Ghana Private Sector Development Facility della Cooperazione italiana. Dopo il Ghana Bonino si recherà in Senegal.
