GIAPPONE. Altra grana per Abe: nuove accuse al ministro Miyazawa

di C. Alessandro Mauceri –

Miyazawa yoichi

In Giappone è bufera attorno al neo-ministro dell’Industria e del Commercio Yoichi Miyazawa: solo pochi giorni fa Miyazawa è subentrato a Yuko Obuchi, la quale si era dovuta dimettere con tanto di scuse e inchini pubblici in quanto tra il 2007 e il 2012 avrebbe speso circa 10 milioni di yen (74.000 euro) senza alcun giustificativo per acquistare prodotti di bellezza in alcuni grandi magazzini.
Fin dalla sua designazione Miyazawa è stato accusato di aver speso una piccola somma, paragonabile 133 euro (18.230 yen), di soldi del partito in un negozio sadomaso di Hiroshima, denaro attribuito al bilancio del gruppo quale “spesa per divertimenti”. Il ministro si è difeso dall’accusa addossando il fatto al suo entourage ed affermando che “Non ci sono andato io. Ho controllato i miei movimenti di quel giorno”.
Tuttavia oggi è arrivata una seconda tegola per la maggioranza di Shinzo Ade: Miyazawa ha dovuto ammettere pubblicamente di aver preso un finanziamento elettorale di 400mila yen (2.920 euro) da una compagnia la cui quota di maggioranza è in mano a investimenti stranieri. Si tratta di una violazione delle norme sul finanziamento alla politica e quindi di una violazione delle leggi, cosa che,in Giappone è considerata un disonore, una vergogna.
Ancora una volta, il primo ministro Shinzo Abe, ha sostenuto il comportamento suo ministro. “Io non vedo alcun problema, visto che ha restituito il denaro quando ha saputo” che la maggioranza della compagnia contributrice è in mano a stranieri, ha risposto Yoshihida Suga, capo di gabinetto e portavoce del governo Abe.
Ma a molti è sembrato evidente che, sin dai primi scandali che avevano colpito i ministri del governo Abe, l’intenzione non era quella di colpire questo o quel ministro, ma quello di screditare tutto il governo.
E, ancora una volta, è apparso con chiarezza che, ad essere nel mirino dei giornali, non sono i suoi ministri ma il capo del governo.
Non è un caso se proprio il premier, Shinzo Abe, recentemente è stato oggetto di pesanti critiche per aver assunto il ruolo di “forzatore” del diritto: in più di una occasione infatti, non avendo i numeri in Parlamento per cambiare la Costituzione, ha proposto interpretazioni diverse delle leggi. E anche la nuova legge restrittiva sui segreti di Stato (che entrerà in vigore a dicembre) secondo molti sarebbe a rischio di incostituzionalità per i rischi di eccessiva compressione del diritto dei cittadini (e degli stessi parlamentari della Dieta).
Non sorprende quindi che per colpirlo i suoi avversari abbiano scelto di colpire un suo ministro denunciando una violazione delle leggi.