GIAPPONE. La Cina chiede rassicurazioni su Fukushima

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fukushimaIl vice ambasciatore cinese presso le Nazioni Unite, Wang Min, ha chiesto al Giappone chiarimenti in merito alla gestione della crisi presso l’impianto di Fukushima, investito nel marzo 2011 da uno tsunami, con la relativa perdita di radioattività e che ancora desta allarme in quanto la Tepco, l’azienda che ha in gestione l’impianto, non è ancora riuscita a risolvere il problema delle falle nell’impianto di raffreddamento, con relativa perdita di acqua inquinata nel mare.
“La Cina segue con la massima attenzione le misure prese dal Giappone” – ha fatto sapere Wang Min – “ed esortiamo il Giappone a non lesinare gli sforzi per limitare l’impatto dell’incidente e a comunicare informazioni esaustive e precise, nei tempi giusti, alla comunità internazionale”.
Già il terremoto dello scorso 25 ottobre, che aveva causato alcune onde anomale, aveva spinto il presidente dell’authority per la Sicurezza nucleare in Giappone, Shunichi Tanaka, ad incontrare il numero uno di Tepco, Naomi Hirose ed a chiedere rassicurazioni anche per i lavoratori impiegati nell’ormai cronica emergenza, mentre la Corea del Sud, che ancora oggi si è detta preoccupata per il versamento in mare, ha comunque manifestato “riconosciuto gli sforzi compiuti dal governo giapponese per condividere le informazioni con i partner della comunità internazionale”.
Solo a settembre Seul aveva disposto il blocco delle importazioni di prodotti ittici dal Giappone proprio a causa di Fukushima, impianto che fra perdite di acqua radioattiva e di vapore continua a destare disagi nei paesi limitrofi.