GIAPPONE. Senkaku, navi da guerra cinesi intorno a isole contestate

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senkaku2Nuova manifestazione della Cina verso il Giappone per le Senkaku, le isole contese fra i due paesi ma assegnate al termine della Seconda guerra mondiale al Giappone e tre quinti delle quali acquistate al proprietario dal governo di Tokio: quattro navi della Marina militare cinese sono entrate oggi nelle acque territoriali delle Senkaku, in quello che ormai è una continua manifestazione di atti provocatori, ed addirittura una fregata avrebbe puntato il radar di tiro su un cacciatorpediniere nipponico, operazione che precede l’apertura del fuoco; nei mesi scorsi vi erano stati anche momenti di espressioni nazionalistiche da entrambe le parti, con lo sbarco di militanti sugli scogli disabitati, il boicottaggio dei negozi e dei ristoranti giapponesi in Cina e persino una sassaiola che ha investito l’auto dell’ambasciatore nipponico.
A causa di questo contenzioso (le Senkaku sono ricche nel sottosuolo di gas), le relazioni sino-nipponiche sono attualmente al minimo storico, tant’è che il 9 luglio scorso il Ministero della Difesa di Tokyo aveva denunciato nel suo rapporto annuale il “comportamento pericoloso” della Cina, citando attività quali “l’intrusione nelle acque territoriali giapponesi, la violazione dello spazio aereo giapponese e altre azioni pericolose che potrebbero provocare eventi imprevisti”. Il Giappone stanzierà entro tre anni a Ishigaki, a 175 chilometri dalla principale isola dell’arcipelago, Uotsurijima, una task force composta da 00 effettivi, 2 portaelicotteri e 10 nuove unità, alcune già in costruzione.