Giordania. Blinken in visita nel paese con la più alta percentuale di profughi palestinesi

di Nicola Comparato

Nella monarchia di re Abdallah l’ansia di una guerra civile è sempre in agguato. Con oltre il 60% della popolazione giordana di origine palestinese, buona parte dei quali diretti discendenti dei profughi giunti dalla “West bank” del Giordano quando è nato nel 1948 Israele, e in seguito alla Guerra dei Sei Giorni del 1967) il paese è vulnerabile ad ogni riaccendersi dello scontro israelo-palestinese. La visita del segretario di Stato USA Antony Blinken ad Amman ha messo in luce questa complessa situazione. La memoria del Settembre Nero del 1970, quando le truppe beduine sostenute da re Hussein repressero un tentativo di colpo di stato da parte dell’OLP di Yasser Arafat, continua a suscitare preoccupazione. Mentre i numeri esatti rimangono controversi, il timore di una nuova espulsione di palestinesi è una costante preoccupazione per Abdallah. Dal 1988 il sovrano ha rinunciato alla Cisgiordania, lasciandola ai palestinesi, ma ha mantenuto il controllo sui luoghi santi di Gerusalemme. Questo equilibrio precario si basa su una storia complicata e rappresenta una sfida costante per la stabilità della Giordania. Il paese si trova in una situazione delicata, con una significativa popolazione di origine palestinese e una storia complicata di conflitti e tensioni regionali. La visita del segretario di Stato USA Antony Blinken ha messo in luce l’importanza di trovare soluzioni pacifiche e sostenibili per mantenere la stabilità in questa regione. La memoria del passato e la paura di futuri conflitti continuano a pesare sulla politica e la sicurezza della Giordania, richiamando l’attenzione sulla necessità di affrontare questi problemi in modo efficace per evitare ulteriori destabilizzazioni.